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Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...

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L'AMANTE PLATONICO: CATEGORIE, FETICCI, ARTIFICI 143<br />

in uno studio su un autore che ha creduto nella « forza del destino »<br />

personale! Ma se <strong>Nerval</strong> crede realmente nel « destino », nella sua opera<br />

i colpi del « destino » e <strong>della</strong> « fatalità » sono più numerosi di quanto<br />

non siano stati in realtà. Sappiamo che, grazie alla somma ereditata dal<br />

nonno, <strong>Nerval</strong> potè compiere <strong>il</strong> viaggio in Italia (1834), che faceva parte<br />

di una buona educazione romantica. Ora, è probab<strong>il</strong>e che l'anno prima<br />

egli avesse conosciuto Jenny Colon. Se dobbiamo credere alle sue opere<br />

(Octavie, Lettres a Amelia, Aurelio], <strong>il</strong> viaggio in Italia fu fatto per<br />

sfuggire alle angosce dell'amore disperato (« contrarie ») per l'attrice.<br />

In realtà le cose non stettero così, e <strong>Nerval</strong> potè fare quel viaggio piut­<br />

tosto grazie all'eredità del nonno che per disperazione amorosa e per<br />

l'eredità in coincidenza. L'amore per Jenny prese una svolta drammatica<br />

qualche tempo dopo. Ma in Sylvie amore infelice ed eredità appaiono<br />

nello stesso tempo, risolvendosi così in dati letterari che sono da ana­<br />

lizzare. Il « colpo di fortuna » dell'eredità, che sorprende Gerard nel<br />

pieno <strong>della</strong> sua adorazione amorosa, può dargli la possib<strong>il</strong>ità di tagliar<br />

corto al suo platonismo, all'amore infelice, alP« amour de loin », e di<br />

toccare <strong>il</strong> proprio e'i'8ooÀov (idolo-ideale):<br />

Une seule pensée resulta de ce changement de situation, celle que la<br />

femme aimée si longtemps était a moi si je voulais. — Je touchais du<br />

doigt mon ideai. (...).<br />

Non! ce n'est pas ainsi, ce n'est pas a mon àge que Fon tue l'amour<br />

avec de l'or: je ne serai pas un corrupteur. D'a<strong>il</strong>leurs ceci est une<br />

idèe d'un autre temps 34 .<br />

La nozione storico-morale si lega qui a una nozione mistico-ideale<br />

<strong>della</strong> donna: la donna non si compra col denaro perché sacra, perché è<br />

una idea. Gerard non ignora che in altri tempi la donna-attrice abbia<br />

potuto valere un prezzo in denaro, egli ha menzionato appena sopra in­<br />

contro a quali delusioni ed esperienze andò un suo zio (presunto, ma<br />

oniricamente lo zio Boucher, ancora una volta « esemplare » prefigura­<br />

zione <strong>della</strong> vita del nipote), in fatto di amore per le attrici. La sua ri­<br />

volta all'idea, alla possib<strong>il</strong>ità, di comprare i favori dell'attrice trova fon­<br />

damento soprattutto nella convinzione che Aurélie non può essere ve­<br />

nale, essendo giusto una divinità. La profanazione <strong>della</strong> quale ripugna<br />

orrib<strong>il</strong>mente all'amante, che non trova altra giustificazione più certa e<br />

più sicura di quella che gli viene dalla sua condizione di uomo, di gio­<br />

vane, lui stesso immune da impuri calcoli tra denaro e amore: « ... ce<br />

34 Sylvie, I, p. 244.

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