Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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84 CAPITOLO QUINTO<br />
presentazione fantastica <strong>il</strong> Ficino tenta una unificazione delle passioni:<br />
in realtà nel regno umano non è più da parlare d'un duplice amore,<br />
l'amore del senso e l'amore dell'intelletto. La distinzione dell'uno dal<br />
l'altro non gli vieta di farne vedere la comune radice: l'Amore o come<br />
appetito di contemplare o come appetito di generare rivela la sua eterna<br />
natura » 28 . <strong>Nerval</strong> crede dunque di rifarsi alP« école néoplatonicienne<br />
de Florence » 29 , e non ne interpreta nel giusto verso le preoccupazioni<br />
teoriche sull'amore; crede di interpretare nel giusto verso <strong>il</strong> « culte sé-<br />
rieux » dell'amore presso i Greci, e invece trascura l'importanza che i<br />
Greci annettevano al culto naturalistico dell'amore, all'« amor profano ».<br />
In questa interpretazione un<strong>il</strong>aterale del culto greco e delle teorie fio<br />
rentine spunta comunque la preoccupazione costante di <strong>Nerval</strong> di to<br />
gliere all'amore <strong>il</strong> suo volto « frivole » ecc. e di restituirgli la sua fun<br />
zione cosmica: la Venere celeste ammirata da <strong>Nerval</strong> è pur sempre la<br />
« grande déesse génératrice », ma i moti del cuore tendono a sublimarsi<br />
platonicamente attraverso una naturale e intellettuale disposizione degli<br />
amanti oppure una serie di ostacoli che la società o la natura o <strong>il</strong> destino<br />
oppongono alla piena realizzazione dei loro sentimenti. In questa pro<br />
spettiva assume pieno significato <strong>il</strong> ricordo <strong>della</strong> storia di Polif<strong>il</strong>o e<br />
Polia, la cui trasposizione letteraria sembra essere <strong>il</strong> frutto del neopla<br />
tonismo fiorentino come <strong>Nerval</strong> lo vagheggia. È abbastanza ozioso cer<br />
care <strong>il</strong> senso univoco di un'opera come VHypnerotomachia che può es<br />
sere in realtà interpretata in maniere diverse e opposte: alchimistica,<br />
pagano-naturalistica, cristiana, neoplatonica (in senso fiorentino e in sen<br />
so romantico), neopagana ecc. La f<strong>il</strong>ologia più recente da all'opera <strong>il</strong><br />
valore di iniziazione naturalistica e fisica all'amore. <strong>Nerval</strong>, che pure è<br />
stato fra i più attenti lettori dell'opera di Colonna in periodo roman<br />
tico, vi ha visto una storia di iniziazione sacra all'amore e di esaltazione<br />
neoplatonica e spiritualistica del « véritable amour » 30 .<br />
Senza voler tentare di fare la storia né <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio delle interpreta-<br />
zioni dell'opera 31 , converrà precisare che leggere l'opera di Colonna<br />
28 G. SAITTA, Mars<strong>il</strong>io Ficino e la f<strong>il</strong>osofia dell'Umanesimo, Bologna, Fiam-<br />
menghi e Nanni, 1954 3 , pp. 214-5: studio che, come dice A. CHASTEL (Marsele<br />
Ficiti et l'Art, Genève-L<strong>il</strong>le, Droz-Giard, 1954), è, per certi aspetti, « dépassé » ma<br />
col quale <strong>il</strong> critico francese concorda nell'interpretazione dell'« Eros cosmique » pres<br />
so <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo fiorentino.<br />
29 V. en O., p. 68.<br />
so Ivi, p. 67.<br />
31 Per una messa a punto « moderna » <strong>della</strong> questione, si veda la recensione di<br />
A. CHASTEL (« Le Monde », 19 aoùt 1965): Le « Polyph<strong>il</strong>e » d'Alde Manuce — dans