Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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CAPITOLO PRIMO<br />
ciale, ma in realtà è <strong>Nerval</strong> stesso che vuole piccarsi, un po' anche spi<br />
ritosamente, di quella discendenza <strong>il</strong>luministica sia per snobismo gior<br />
nalistico di fronte al libraio « specializzato » e frequentato da una pre<br />
cisa clientela, sia per una sentita e consapevole appartenenza a un f<strong>il</strong>one<br />
culturale di cui Voltaire era stato considerato la piattaforma di partenza.<br />
E comunque, proprio perché quella definizione, presa così, non chiarisce<br />
molto, va a sua volta chiarita con altre prove, tra le quali importante,<br />
per la sua collocazione e la prospettiva cronologica che ne deriva, è<br />
quella che si può trarre dall' ' Introduction ' al Faust, del 1840.<br />
<strong>Nerval</strong>, tracciando le linee di sv<strong>il</strong>uppo dell'ideale religioso e f<strong>il</strong>oso-<br />
fico tra Marlowe e Goethe, nel merito particolare <strong>della</strong> leggenda fau<br />
stiana, osserva come nel poeta inglese si risente <strong>il</strong> clima <strong>della</strong> Riforma<br />
e la lotta fra ortodossia e rivolta religiosa è acuta, non risolta; mentre in<br />
Goethe, che viene dopo <strong>il</strong> compimento del naturale ciclo <strong>della</strong> Riforma<br />
e dopo le acquisizioni <strong>della</strong> « ph<strong>il</strong>osophie » settecentesca, v'è solo <strong>il</strong> pro<br />
blema <strong>della</strong> scelta tra religione e f<strong>il</strong>osofia, che vien fatta più liberamente<br />
in favore <strong>della</strong> religione. Risulta così che<br />
la négation religieuse qui s'est formulée en dernier lieu chez nous<br />
par Voltaite, et chez les Anglais par Byron, a trouvé dans Goethe un<br />
arbitre plutót qu'un adversaire 15 .<br />
Voltaire irreligioso quanto Byron; titanismo anticristiano nell'uno quan<br />
to nell'altro; ironia dissacrante che accomuna Voltaire e Byron. E di<br />
contro, <strong>il</strong> compromesso goethiano tra religione e f<strong>il</strong>osofia, tra irrazio<br />
nalismo religioso e cristiano e razionalismo delle « lumières » nel poeta<br />
tedesco, che alla fine non esiterebbe a mostrare la sua simpatia per la<br />
religione. Qui <strong>Nerval</strong> sembra condividere la soluzione goethiana. In<br />
tanto, quale carattere viene attribuito all'opera di Voltaire? Quello <strong>della</strong><br />
« négation religieuse », secondo la tradizione e piuttosto <strong>il</strong> <strong>mito</strong> volte-<br />
riano uscito dalla Rivoluzione dell'89. Ma non ci può sfuggire la diver<br />
sità nella caratterizzazione <strong>della</strong> figura di Voltaire, che, rispetto a quella<br />
del 1840, vien fuori alcuni anni dopo in una recensione di <strong>Nerval</strong> ai<br />
Portraits du XVIII 6 siede di Arsène Houssaye. Questo passaggio <strong>il</strong>lu<br />
mina pienamente l'importanza riconosciuta dai romantici ai grandi scrit<br />
tori del Settecento che hanno preparato l'avvenire <strong>della</strong> storia francese<br />
ed europea combattendo strutture e sovrastrutture d&\Vancien regime:<br />
... Otez du dix-huitième siècle Voltaire, l'ennemi des superstitions,<br />
Rousseau, l'ennemi des priv<strong>il</strong>èges, et Diderot, l'ennemi des préjugés,<br />
15 ' Introduction ' al Faust, Paris, Garnier, 1962, p. 9.