Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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CAPITOLO V<strong>il</strong>i<br />
L' ONIRISMO<br />
Non è solo per obbedire a uno schema prestab<strong>il</strong>ito di razionalizza-<br />
zione delle forme letterarie in <strong>Nerval</strong>, che questo capitolo è messo a<br />
conclusione del nostro studio. Secondo una gerarchia tematica, sembra<br />
ovvio che esso dovrebbe costituire lo sfocio in cui si concretizza la ri<br />
cerca nervaliana <strong>della</strong> « pureté » come conquistata attraverso i fantasmi<br />
onirici, le forme disincarnate, le visioni oltremondane o intcriori. La si<br />
stemazione di questo capitolo alla svolta conclusiva del nostro lavoro<br />
tende invece a riflettere perfettamente, direi quasi biograficamente, l'uti<br />
lizzazione del sogno in <strong>Nerval</strong> come strumento ultimo e supremo per<br />
arrivare in fondo alla sua « quéte ». Possiamo concordare col Richer<br />
(solo come ipotesi di lavoro) che l'opera in cui maggiormente e quasi<br />
unicamente <strong>Nerval</strong> fa ricorso al « re ve », Aurélia, non sia stata scritta<br />
verso gli ultimi anni dello scrittore, e che sia stata invece lungamente<br />
elaborata a partire dalla sua prima crisi nervosa *. Ma non si sfugge a<br />
questa considerazione: che Aurélia costituì l'ultima preoccupazione di<br />
<strong>Nerval</strong> e che al momento in cui egli si tolse la vita la seconda parte del<br />
l'opera non era ancora apparsa. Per noi rimane dunque l'ultima opera di<br />
<strong>Nerval</strong> e riflette esplicitamente l'itinerario spirituale e intellettuale degli<br />
anni più diffic<strong>il</strong>i <strong>della</strong> sua vita. Ancora una volta è soprattutto <strong>il</strong> criterio<br />
interno a guidarci, rivelandosi <strong>il</strong> più ut<strong>il</strong>e ai fini letterari e <strong>il</strong> più efficace<br />
a non farci distogliere dal più vero documento, che è l'opera letteraria.<br />
La quale richiede appunto <strong>il</strong> rispetto <strong>della</strong> sua autonomia interna. Così,<br />
vogliamo dire, se l'esperienza a cui allude questa specie di diario di uno<br />
1 Di J. RICHER si v., relativamente a Aurélia, <strong>il</strong> già citato <strong>Nerval</strong>. Expérience<br />
et Création, e le osservazioni incluse nell'edizione « internazionale » di Aurélia, da<br />
lui curata e pure già citata. Si veda pure <strong>il</strong> vecchio saggio, successivamente ut<strong>il</strong>iz<br />
zato, <strong>Nerval</strong> et ses fantómes, « Mercure de France », 1. juin 1951.