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Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...

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L'« ETERNO FEMMININO »: SIGNIFICATI E FIGURAZIONI 57<br />

colpa indefinib<strong>il</strong>e e variamente spiegato da lui stesso, che rende così pa-<br />

tetiche le sue pagine. Se dunque da una parte <strong>Nerval</strong> muta <strong>il</strong> significato<br />

dell'eterno femminino, o per lo meno porta innanzi, imborghesendolo e<br />

proletarizzandolo, un senso che era già nella somma totale dell'eterno<br />

femminino goethiano (di cui era parte anche Margherita) 36 , dall'altra<br />

egli si crea con sempre maggior insistenza e ossessione un ideale femmi­<br />

nino che per essere direttamente suffragato dalle sue esperienze amorose<br />

non ha più bisogno di attingere espressioni storiche o <strong>mito</strong>logiche del­<br />

l'età passate, greche, orientali, italiane. Per quanto non vi manchino sug­<br />

gestioni « livresques » (tipica quella di Iside, Madre-Sposa, ancora po­<br />

tente in Aurelio)., si può dire che l'ideale femminino di <strong>Nerval</strong>, quale si<br />

rivela tra Sylvie e Aurélia (opere che vanno giudicate insieme per <strong>il</strong> si­<br />

gnificato conclusivo nella produzione-vita di <strong>Nerval</strong>), è fondato su basi<br />

storiche personali e nazionali, che i simboli letterari adottati dal poeta<br />

mostrano scopertamente. Il problema vitale del meccanismo che riduce<br />

in simboli letterari le esperienze intcriori ed esteriori di <strong>Nerval</strong> è risolto<br />

col tener presenti alcuni dati ormai noti e fra essi <strong>il</strong> seguente: la morte<br />

di Jenny, donna reale e concreta, che scomparendo materialmente si pre­<br />

stava ad essere assunta come archetipo, divinizzata ed eternizzata. Ma<br />

questa metamorfosi, di Jenny-attrice in Aurélia-santa, riferita e realiz­<br />

zata poeticamente in Aurélia, non impedisce che sussistano sempre, sia<br />

sul piano intcriore che su quello letterario, le condizioni che hanno det­<br />

tato, sulla falsariga appunto di Jenny-Aurélie, la ricerca reale e onirica<br />

di Sylvie e di Adrienne, donne che completano l'immagine dell'attrice<br />

e richiedono di esser integrate nell'ideale composito ma unico che <strong>Nerval</strong><br />

ebbe <strong>della</strong> donna amata, delle donne amate, dall'infanzia alla maturità.<br />

Sicché giustamente L. Cellier ha potuto osservare in una pur breve ' Pré-<br />

face ': « Le trio féminin: Aurélia, Adrienne, Sylvie, incarne trois aspects<br />

de l'éternel féminin sous les dehors les plus séduisants et les plus vrais:<br />

Aurélia, la comédienne et la parisienne, Adrienne, la religieuse delicate<br />

et racée, Sylvie, la provinciale, fraìche et sensée. Mais en méme temps<br />

ce trio <strong>il</strong>lustre mieux que la triple Recate la triple postulation du poète<br />

romantique partagé entre le ciel et l'enfer, et incapable de demeurer sur<br />

terre » 3T .<br />

Abbiamo ricordato poc'anzi l'immagine « livresque » di Iside come<br />

3fi Vedi L. MITTNER, cit., p. 983.<br />

?" L. CELLIER, ' Préface ' a Les F<strong>il</strong>les du Feu. Les Chimères, Paris, Garnier-<br />

Flammarion, 1965, p. 17-18.

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