Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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L'« ETERNO FEMMININO »: SIGNIFICATI E FIGURAZIONI 53<br />
quanto del collaboratore Méry in questa apoteosi, di cui l'aspetto tec<br />
nico doveva certo appartenere al secondo (era nella natura stessa <strong>della</strong><br />
collaborazione). Osserviamo che VAlchimiste ha una conclusione ana<br />
loga: Maddalena, « cortigiana » che incarna l'eterno femminino per Fa-<br />
sio, è moralmente sconfìtta da Francesca, alla quale l'eroe fa ritorno,<br />
attratto ormai dalla forza di coesione vitale. E poiché pure VAlchimiste<br />
è nato da una collaborazione, si potrà attribuire a <strong>Nerval</strong> la ricorrenza<br />
di una idea-chiave dall'una all'altra, e che trapassa in altre opere inte<br />
ramente nervaliane 2H .<br />
Molto vicino anche cronologicamente ali' ideale femminino rappre<br />
sentato dialetticamente nelle opere fin qui considerate, è un passo di<br />
Lorely, appartenente ai « Souvenirs de Thuringie » ('L'opera de Faust<br />
a Francfort ': 1850). <strong>Nerval</strong> riferisce tra l'altro di leggende riguardanti<br />
Faust, che circolano e sono rappresentate in Germania, mettendole in<br />
rapporto con l'opera goethiana, nella quale nota la resurrezione di Elena<br />
come mutuata a quelle. E osserva in conclusione:<br />
II n'est pas dans tout cela question de Marguerite; c'est que Margue-<br />
rite est une création de Goethe, et méme le type d'une femme qu'<strong>il</strong><br />
avait aimée. Cette figure éclaire délicieusement toute la première par-<br />
tic de Faust, tandis que celle d'Hélène, dans la seconde partie, est<br />
généralement moins sympathique et moins comprise, quoiqu'elle ap<br />
partienne exactement a la tradition 29 .<br />
28 Nella lettera a J. Janin del 27 dicembre 1851 (Correspondance, I), riferen<br />
dosi alla conclusione de\ì'Imagier, NERVAL precisava così la sua intenzione: « L'in-<br />
venteur a auprès de lui deux femmes: la femme bourgeoise qui ne le comprend<br />
pas et le fait souffrir, mais qui le sauve par le sentiment religieux — et la femme<br />
ideale, son réve, le réve éternel du genie domine par l'amour-propre et que Fau-<br />
teur de Faust avait symbolisé par Hélène, ici c'est Al<strong>il</strong>ah, c'est-à-dire L<strong>il</strong>ith la fem<br />
me éternellement condamnée de la tradition arabe, et dont le Démon se sert pour<br />
séduire tous les grands hommes et lui faire manquer leur but ». Questo passo è<br />
importante nella misura in cui <strong>Nerval</strong> tradisce <strong>il</strong> significato che <strong>il</strong> lettore-spettatore<br />
tende a r<strong>il</strong>evare autonomamente nell'opera, e tradisce nel contempo la premessa di<br />
tutto <strong>il</strong> ragionamento <strong>della</strong> lettera: la donna borghese ost<strong>il</strong>e all'invenzione (e tut<br />
tavia salvatrice dell'inventore), la donna ideale ispiratrice (e tuttavia emissaria del<br />
Diavolo). Perché se <strong>il</strong> fine ultimo <strong>della</strong> pièce è l'esaltazione del genio creativo, e<br />
<strong>il</strong> Diavolo è l'elemento distruttivo <strong>della</strong> creazione, sembra parodossale la pretesa<br />
di <strong>Nerval</strong> di fare nell'ultimo quadro una discriminazione tra donna borghese e donna<br />
ideale coi relativi simboli. Al di là <strong>della</strong> stessa affermazione epistolare, l'ultimo qua<br />
dro dell'opera ha <strong>il</strong> significato che abbiamo creduto di r<strong>il</strong>evare e al quale danno<br />
credito altre figurazioni dello stesso tipo. Si potrà tuttavia ulteriormente precisare<br />
che Hélène-Al<strong>il</strong>ah etc. costituiscono come la scint<strong>il</strong>la elettrica dello spirito del crea<br />
tore, mentre Catherine-Marguerite etc. sempre la forza di coesione, di riorganizza<br />
zione, di sintesi...<br />
2!) NERVAL, Lorely, II, p. 784.