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Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...

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L'AMANTE PLATONICO: CATEGORIE, FETICCI, ARTIFICI 145<br />

amorosi e Gor<strong>il</strong>la 38 . Il « triangolo » che <strong>Nerval</strong> stab<strong>il</strong>iva, Fabio-Mar-<br />

celli-Cor<strong>il</strong>la, risolto in termini comuni, potrebbe essere <strong>il</strong> seguente: Fa­<br />

bio ama Gor<strong>il</strong>la come attrice piuttosto che donna, Marcelli è un vana­<br />

glorioso che ama piuttosto se stesso che Fattrice-donna, Gor<strong>il</strong>la sa essere<br />

« comédienne en amour comme au théàtre » 'i9 e accontenta tutti e nes­<br />

suno. Fabio è l'uomo che conosciamo già attraverso le opere nervaliane<br />

maggiori, è <strong>il</strong> narratore, è Gerard, è lo stesso <strong>Nerval</strong>:<br />

Ainsi que Pygmalion, j'adorais la forme extérieure d'une femme;<br />

seuiement la statue se mouvait tous les soirs sous rnes yeux avec une<br />

gràce divine, et, de sa bouche, <strong>il</strong> ne tombait que des perles de me­<br />

lodie 4°.<br />

Alla fine è la stessa Gor<strong>il</strong>la a svelare la fante di Fabio: <strong>il</strong> suo idea­<br />

lismo amoroso, l'essere « trop poète ». Allo stesso modo, alla fine di<br />

Sylvie, l'attrice Aurélie metterà Gerard di fronte alla realtà <strong>della</strong> com­<br />

plicazione psicologica del suo amore. Quando Aurélie sembra accordar­<br />

gli i suoi favori, all'amante non resta che spiegarle che essa è a sua volta<br />

una « image » di una donna lontana: intravista nell'infanzia, baciata un<br />

istante e perduta, diventata monaca, e quindi morta. La lontananza dal<br />

presente non potrebbe essere più profonda e complessa. Quella donna,<br />

quella fanciulla, Adrienne, diventava ancora una volta un pretesto idea­<br />

listicamente motivato per sfuggire al possesso presente. Ma prima di<br />

arrivare al chiarimento abbastanza brutale e fermo, ma esatto, di Au­<br />

rélie 41<br />

(Vous ne m'aimez pas! Vous attendez que je vous dise: La comé­<br />

dienne est la méme que la religieuse; vous cherchez un drame, vo<strong>il</strong>à<br />

tout, et le dénoùment vous échappe. Allez, je ne vous crois plus!),<br />

38 Nel Roman tragique, <strong>il</strong> frammento letterario che, pubblicato già nel 1844,<br />

NERVAL riprese e incorporò nella Lettera-Introduzione delle F<strong>il</strong>les du Feu, Gérard-<br />

Brisacier si rivede nel ruolo di Nerone e di Ach<strong>il</strong>le in compagnia dell'« éto<strong>il</strong>e de<br />

comédie », per cui spasimava, durante la rappresentazione del Britannicus e del-<br />

Vlphigénie di RACINE. Riprova che <strong>Nerval</strong> avrebbe aspirato, romanticamente, a fon­<br />

dere sul piano <strong>della</strong> rappresentazione artistica, st<strong>il</strong>e-artificio e sentimenti personali,<br />

fino a mirarsi, sia pure oniricamente, partner <strong>della</strong> donna amata. Ma se ciò rimase<br />

solo allo stato di proiezione onirica, in realtà <strong>Nerval</strong> doveva vedersi in azione, in<br />

doppia azione, nell'opera creata o in quelle progettate in onore di Jenny. Nel cap.<br />

sugli « Etats successifs d' ' Aurélia '» PIERRE AUDIAT alludeva fra l'altro al senso<br />

biografico che <strong>il</strong> Roman tragique poteva celare (P. A., L'Aurelio, de Gerard de<br />

<strong>Nerval</strong>, cit., pp. 89-92).<br />

39 Cari<strong>il</strong>a, I, p. 322.<br />

40 Ivi, p. 307.<br />

« Sylvie, I, p. 271.<br />

V. CAROFIGLIO, <strong>Nerval</strong> e <strong>il</strong> <strong>mito</strong> <strong>della</strong> "parete".

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