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Didattica della Comunicazione Didattica - Simucenter Puglia - Dilos ...

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valore, quindi educarsi alla cecità vuol dire imparare le regole, dimenticarle per poi educarsi al<br />

nuovo sguardo.<br />

Andrea Tedeschi – Giornalista televisivo, Antenna Sud<br />

Vi porto i saluti del Direttore di Antenna Sud Annamaria Ferretti.<br />

Rappresento oggi il punto di vista di chi la comunicazione la fa tutti i giorni, cercando di mediare la<br />

realtà per narrarla a voi tutti.<br />

Noi che facciamo tv abbiamo una responsabilità maggiore nei confronti del pubblico: un giornale<br />

bisogna leggerlo, la tv basta guardarla. Il messaggio arriva più diretto: l’ uomo è un animale sociale<br />

– la comunicazione è innata – portato naturalmente al voler conoscere e capire quello che c’è intorno<br />

a lui.<br />

C’è molta differenza tra comunicazione e informazione.<br />

Spesso si parla di informazione, ma questo è un concetto unilaterale; cioè una persona parla non<br />

presupponendo che dall’altra parte ci sia una risposta. La comunicazione<br />

è un concetto bilaterale: dall’esterno c’è una risposta,<br />

un feed-back.<br />

Questo accade ogni giorno, gli insegnanti fanno comunicazione,<br />

non informazione. Per questo mi piacerebbe spostare<br />

l’attenzione sui ragazzi.<br />

Gli adulti costruiscono la propria cultura, interpretando i messaggi<br />

<strong>della</strong> tv, dei giornali, <strong>della</strong> radio, dei mezzi di comunicazione.<br />

Non c’è mai stato un periodo come quello attuale, in cui<br />

c’è una disponibilità estrema di informazione.<br />

Anche i ragazzi sono bombardati da notizie che, pur essendo<br />

Andrea Tedeschi, Antenna Sud la loro capacità di apprendimento enorme, non sanno come<br />

leggere. La scuola si sta muovendo per orientarli a comprendere<br />

meglio determinati messaggi e a trasformare l’informazione in comunicazione.<br />

Rischiamo però di dimenticare qualcosa: si creano nuovi corsi di giornalismo per insegnare a produrre<br />

comunicazione, comunicazione e non solo informazione, che rischiano di essere inutili se non<br />

costruiamo anche una salda cultura.<br />

I ragazzi oggi sono confusi e bombardati: non basta una preparazione didattica, dobbiamo fornire<br />

ai ragazzi gli strumenti per capire il mare tempestoso in cui stanno nuotando.<br />

Michele Tortorici – Dirigente Dipartimento Istruzione MIUR<br />

È importante chiarire che questo progetto nasce nell’ambito<br />

<strong>della</strong> Direzione Generale del Personale Scolastico, ed è<br />

per sua natura un progetto di formazione dei docenti che<br />

punta a una forma di ricerca-azione nella quale la pratica<br />

didattica sia in grado di portare avanti le nostre riflessioni,<br />

e le riflessioni facciano nascere altra pratica.<br />

Formare per che cosa? Oggi non stiamo qui a parlare di<br />

tecnologie. Quando parliamo di multimedialità non parliamo<br />

di tecnologia, ma di una modalità di comunicazione<br />

che punta a cambiare gli ambienti di apprendimento. Il<br />

M. Tortorici – Dirigente MIUR<br />

18 MIUR – USR <strong>Puglia</strong> – Direzione Generale

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