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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Carlo Goldoni, Un Maestro dell’Arte. Ma è la sua locandiera un esempio di Commedia dell’Arte?<br />

La definizione di “arte”, per questo tipo di commedia, è molto recente: risale<br />

al XVIII secolo.<br />

La ricerca della nascita della commedia di improvvisazione (il termine commedia<br />

dell’arte nasce già nel Settecento inoltrato) è stato uno dei più interessanti e<br />

affascinanti temi di studio della storia del teatro moderno 2 .<br />

La prima volta che s’incontra la definizione di Commedia dell’Arte è nel 1750<br />

nella commedia Il Teatro Comico di Carlo Goldoni. L’autore veneziano parla di quegli<br />

attori che recitano “le commedie dell’arte” usando delle maschere e improvvisando<br />

le loro parti, riferendosi al coinvolgimento di attori professionisti (per la<br />

prima volta nel Teatro Occidentale abbiamo compagnie di attori professionisti, non<br />

più dunque dilettanti), ed usa la parola “arte” nell’accezione di professione, mestiere,<br />

ovvero l’insieme di quanti esercitano tale professione. Commedia dell’Arte, dunque,<br />

come “Commedia della professione” o “dei professionisti”. <strong>In</strong> effetti in italiano<br />

il termine “arte” aveva due significati: quello di opera dell’ingegno ma anche quello<br />

di mestiere, lavoro, professione.<br />

Il trapasso dalla Commedia Rinascimentale, umanistica ed erudita, recitata<br />

da attori dilettanti, a quella dell’Arte avviene tra la fine del XVI e l’inizio del<br />

XVII secolo, grazie ad una serie di coincidenze e contingenze fortunate che si<br />

susseguono intorno a quegli anni.La prima è propria della nascita dei teatri privati,<br />

specialmente a Venezia, dove le famiglie nobili iniziano una politica di diffusione,<br />

all’interno della città, di nuovi spazi di spettacolo dedicati alla recitazione di<br />

commedie e melodrammi a pagamento. Sono quindi le famiglie ricche che per la<br />

prima volta costruiscono “Stanze” per le commedie, che diventano col tempo veri<br />

e propri teatri.<br />

Sulla scia di queste famiglie, anche altre nobili famiglie veneziane si adoperarono<br />

alla formazione di questa nuova”industria”, cosa che d’altra parte non stupisce,<br />

vista la predisposizione mercantile e imprenditoriale della città. La nascita dei teatri<br />

dette nuovo impulso all’arte dell’attore che da giocoliere di strada, saltatore di<br />

corda o buffone di corte che fosse, cominciò a esibirsi in trame più complesse; per<br />

questo alcuni attori di strada cominciarono a strutturarsi in compagnie girovaghe: le<br />

“Fraternal Compagnie” dell’inizio si trasformarono in vere e proprie compagnie che<br />

attingevano ai proventi di questa nuova industria.<br />

Gli attori della Commedia dell’Arte erano principalmente saltimbanchi e ciarlatani<br />

di piazza che per favorire i loro affari improvvisavano scenette comiche, in<br />

genere dialoghi a due. Nacquero, da questa esigenza di affare- attrazione commerciale,<br />

i primi contrasti comici fra un padrone (chiamato in genere Magnifico) che<br />

rappresentava il prototipo del borghese, il mercante avaro e lussurioso, ed il suo<br />

2 Cfr. PEROCCO, S “La compagnia dell’improvisso diretta da Luca Franceschi” in ibid. sopra.<br />

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