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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Mar Morata García de la Puerta<br />

fingendo il proprio ruolo altolocato aspettano l’arrivo del resto della compagnia<br />

di attori 20 .<br />

Riuscita nell’intento di far capitolare il cavaliere, ella però ne rifiuta l’amore,<br />

così come prima aveva rifiutato la corte dei due nobiluomini e concede invece la<br />

propria mano al cameriere della locanda, Fabrizio.<br />

La locandiera è lo stendardo del nuovo teatro di Goldoni, che soppianta gli schemi<br />

arrugginiti dell’obsoleta Commedia dell’Arte. Egli qui sembra definire appieno<br />

quell’opera di riforma tecnica che consisteva nella sostituzione di commedie scritte<br />

a quelle improvvisate della Commedia dell’Arte. Si visualizza attraverso l’artificio<br />

scenico, quel mutamento, già ampiamente in atto nella vita reale, che vede la<br />

borghesia conquistare maggior spazio a danno della nobiltà veneziana, dapprima<br />

quasi coesistendo pacificamente, per poi acquisire una precedenza che andrà via<br />

via consolidandosi negli anni successivi.<br />

D’altra parte, la storia di una donna che rifiuta Conti, Marchesi e Cavalieri,<br />

per accoppiarsi con Fabrizio, umile borghese quanto lei, non può che essere una<br />

chiara allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e nobiltà, in quel particolare<br />

momento storico.<br />

Dall’inizio abbiamo chiarito che La Locandiera, a nostro parere infatti, appartiene<br />

a un periodo di transizione storica e letteraria, in quella “terra di nessuno”.<br />

Goldoni, certo, aderisce completamente al costume del proprio tempo, eppure, è<br />

tra i pochi che si mostrano sensibili ad ogni istanza innovativa.<br />

Le maschere che gli attori portavano per interpretare personaggi fissi, vengono<br />

soppiantate dal volto stesso degli attori, che impersonano il ruolo di gente normale<br />

e reale. Lo svolgimento della vicenda, prima affidato all’inventiva degli attori, viene<br />

sostituito dall’ordinata sequenza di eventi mirabilmente pianificata da Goldoni, che<br />

diventa così poeta di teatro. I personaggi di Dejanira e Ortensia, appartenenti al<br />

mondo della Commedia dell’Arte, vengono descritti come figure incapaci di prevedere<br />

e definire il proprio personaggio. Mirandolina, invece, pianifica e calcola: in<br />

questo senso è più vicina al Goldoni.<br />

Questo personaggio, in aggiunta, non è altro che uno sviluppo della figura di<br />

Colombina come la ritroviamo nella Commedia dell’Arte; a differenza di Colombina,<br />

però, si tratta di un personaggio diverso ed imprevedibile. Questa tendenza al realismo<br />

conferisce alla commedia un volto umano, ed è universalmente valido in ogni tempo,<br />

rappresentando sulla scena il mondo con le sue contraddizioni.<br />

20 Non era mica concepibile che una donna avesse vita propria, addiritura viaggiasse da sola,<br />

senza marito oppure uomini che la accompagnassero. È logico, quindi, lo stupore di Fabrizio<br />

quando arrivano Hortensia e Dejanira: Chi diamine saranno queste due signore così sole?<br />

All’aria, all’abito, paiono dame (scena XVII, atto I); oppure: Conte di Albafiorita: Come? Siete<br />

sole? Non avete uomini?. Hortensia: Siamo sole, signor Conte. Poi vi diremo il perchè (scena<br />

XXII, atto I), tra altre<br />

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