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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Carlo Goldoni, Un Maestro dell’Arte. Ma è la sua locandiera un esempio di Commedia dell’Arte?<br />

III. Evoluzione nelle rappresentazioni teatrali<br />

All’inizio, i comici dell’Arte recitavano all’aperto, nelle pubbliche piazze o negli<br />

anfiteatri romani. Poi, quando fu loro concesso, usarono i salotti o le stanze dei<br />

palazzi, oltre che i locali che le Accademie avevano costruito esclusivamente per<br />

questo scopo.<br />

Il palcoscenico era molto rudimentale. Si trattava di un palchetto di forma<br />

rettangolare: davanti ad uno pannello di fondo, sospeso fra due pali ed aperto in<br />

due o tre punti, apparivano gli elementi fondamentali dell’arredo: un incrocio di<br />

strade con le sue case laterali –eredità della commedia plautina-, ed una via nel<br />

mezzo, perpendicolare. <strong>In</strong> questa maniera si transennava lo spazio disponibile per<br />

la scena principale e per l’annessa, l’apparizione attesa o inattesa dei personaggi,<br />

colloqui e monologhi. L’attrezzatura era al minimo necessario per lo sviluppo<br />

dell’azione. Certo è che, col tempo, questa si arricchisce e si completa, diventa più<br />

lussuosa, ma senza dimenticare che doveva rimanere sempre una scelta a servizio<br />

e gusto dell’attore, unico vero protagonista della commedia, anche perché questi<br />

doveva muoversi, andare qui e là, saltare, correre, giocare. Aveva bisogno, in breve,<br />

del maggior spazio libero possibile per esprimersi.<br />

A volte lo schermo o fondale offriva diversi sfondi, ad esempio una scena di<br />

giardino con uomini che suonavano la chitarra o altri strumenti musicali; oppure<br />

un angolo di veranda con un tavolo sopra cui c’era un cofano, un baule o una<br />

cassapanca, elemento ricorrente in queste commedie.<br />

I guadagni si distribuivano fra tutti i membri della compagnia malgrado tutto,<br />

eccetto in caso di malattia; il denaro si conservava in un cofano, di cui solo tre attori<br />

possedevano la chiave e poteva essere speso soltanto previo permesso di tutti.<br />

Uno di loro veniva scelto come regista e responsabile –capocomico- della compagnia.<br />

Lui si faceva carico di organizzare le prove, sceglieva gli itinerari delle rappresentazioni<br />

e firmava i contratti.<br />

Gli attori solitamente erano stati in precedenza saltimbanchi e ciarlatani di piazza,<br />

e per favorire i loro affari improvvisavano scenette comiche, in genere dialoghi,<br />

tra due di loro; altri erano girovaghi, oppure truffaldini. A volte, oltre che venire<br />

pagati dagli spettatori o ricevere uno stipendio da un principe o nobile, preferivano<br />

passare tra il pubblico con un berretto e accontentarsi di racimolare gli spiccioli che<br />

il pubblico offriva loro dopo la rappresentazione.<br />

Sebbene la Commedia dell’Arte fosse una realtà complessa e varia, la<br />

sua influenza nella formazione e sviluppo delle compagnie professionali e nel<br />

loro stile di rappresentare fu imprescindibile in tutta Europa. Grazie a essa<br />

ha origine il teatro professionale europeo, e non si potrebbe capire la genesi<br />

e l’evoluzione della commedia europea- quindi nemmeno della spagnola- se<br />

non tenessimo conto dei comici italiani che attuarono nella nostra Penisola in<br />

tutto il XVI sec.<br />

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