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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Mar Morata García de la Puerta<br />

IV.6. Il Dottore: è il tipico grammaticastro, il signor “Sotuttoio” che dal XVI<br />

secolo serve da caricatura alle smisuratezze dell’Umanesimo.<br />

Può risolvere qualsiasi problema, giacchè la sua “laurea” ben si adatta ad argomentare<br />

su astronomia, filosofia, oppure a trattare questioni di giurisprudenza e di<br />

diplomazia, ecc. Logicamente fa finta di dimostrare saggezza.<br />

A volte è originario di Bologna. <strong>In</strong>dossa un costume nero e la sua maschera<br />

copre soltanto la fronte ed il naso. Altre volte è milanese, sia servo che padrone,<br />

persino mercante o contadino.<br />

Riesce a comporre discorsi infiniti costituiti da frasi sconclusionate che collega<br />

una all’altra attraverso l’ultima parola pronunciata, a modo di scioglilingua: un vero<br />

artificio poetico, che nonostante riesca a stancare chi ascolta, produce proprio per<br />

questo un effetto più comico, anche se spietato allo stesso tempo 18 .<br />

V. Altri personaggi<br />

V.1. Meneghino: è la maschera “simbolo” della città di Milano. A volte servo,<br />

a volte padrone; mercante oppure contadino. È il personaggio più scettico fino al<br />

VII secolo, che subisce una trasformazione, e diventa un servo “pieno di saggezza”,<br />

dalle sue labbra sgorgano senza fine massime, proverbi e sentenze.<br />

È sua caratteristica inventare parole o imbrogliarle a proprio piacimento. È un<br />

chiacchierone smisurato, a volte scemo, altre volte molto arguto.<br />

V.2. Colombina: è la servetta astuta e furba, maliziosa, ma con senso pratico.<br />

A volte però mostra tratti di ingenuità. La cuffia e il grembiule definiscono il personaggio,<br />

anche se il resto e il tipo di costume non è affatto modesto.<br />

Può recitare insieme a Corolina, Smeraldina, Argentina, ecc.<br />

18 Riproduciamo qui l’esempio splendido che Andrzej Leparski recitò nella versione spagnola de<br />

I figli dell’uranio, rappresentata nelle XV Jornadas internacionales de Teatro Clásico del Siglo<br />

de Oro español ad Almería, nel 2005: “Florencia es la capital de Toscana. En Toscana nació<br />

el hablar rebuscado cuyo rey fue Cicerón. Cicerón fue senador de Roma. En Roma hubo<br />

doce césares. En el año hay doce meses. Esos doce meses se dividen en cuatro estaciones:<br />

primavera, verano, otoño e invierno... Los Elementos también son cuatro: aire, agua, fuego y<br />

tierra. La tierra se ara con bueyes. Los bueyes tienen los zapatos. Los zapatos se calzan en los<br />

pies. Los pies sirven para caminar. Y caminando trastabillé, trastabillando, llegué hasta aquí<br />

para saludaros.<br />

Eredità indiscutibile di questi tipi di artifici li troviamo, ad. esempio, nel nostro Gracián, in<br />

una versione moderna –a nostro parere un tanto anacronistica- della sua opera Agudeza y<br />

arte de ingenio. Vediamo il seguente soliloquio: ¿Que qué me pasa? Nada; el que nada no se<br />

ahoga, el que no se ahoga flota, flota es una escuadra, una escuadra sirve para medir, para<br />

medir se usa el metro, el metro está en Madrid y de Madrid al cielo sin pasar por ningún otro<br />

lado. Cfr. XIV Jornadas de Teatro clásico del Siglo de Oro, Almería, Marzo, 2004.<br />

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