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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Carlo Goldoni, Un Maestro dell’Arte. Ma è la sua locandiera un esempio di Commedia dell’Arte?<br />

Potremmo far notare degli esempi, basti però dire che l’intero modo di comportarsi<br />

della protagonista è già un esempio. Cioè, non c’è decisione, compito, lazzo, relazione,<br />

che non sia deciso da lei, senza renderne conto a nessuno. <strong>In</strong>oltre, è un personaggio<br />

assolutamente autonomo, non sottomesso nè servile –nel senso più etimologico della<br />

parola-, anche se lei incarna il ruolo di donna “che serve” i suoi clienti. Anzi questo è un<br />

servizio considerato da lei come “vero lavoro professionale” –se ci è consentito utilizzare<br />

questa espressione quasi futurista per una donna di allora-. Lei dirige la sua locanda<br />

a proprio piacimento, non è affatto una servetta. Presenteremo sottolineati questi tratti:<br />

Notiamolo, dunque, nella scena XV del I° atto; l’esempio si adegua perfettamente<br />

ma ce ne sono tanti altri che seguono:<br />

MIRANDOLINA: È permesso?<br />

CAVALIERE: Chi è di là? (...)<br />

MIRANDOLINA: Perdoni. Lasci ch’io abbia l’onore di metterlo in tavola colle<br />

mie mani.<br />

CAVALIERE: Questo non è offizio vostro<br />

MIRANDOLINA: Oh signore, chi sono io? Una qualche signora? (facendo finta)<br />

sono una serva di chi favorisce venire alla mia locanda. <strong>In</strong> verità non avrei difficoltà a<br />

servire in tavola tutti, ma non lo faccio per certi riguardi (...) Egli (il pranzo che lei ha<br />

preparato per lui) è un intingoletto fatto colle mie mani (...) (atto II, sc. IV)<br />

E ancora:<br />

MARCHESE: Fatemi il piacere, restate ancora un po’<br />

MIRANDOLINA: Ma signore, ho da attendere a’fatti miei’; e poi il signor<br />

cavaliere... (...)<br />

MARCHESE: Ah, Mirandolina, vi piace?<br />

MIRANDOLINA: Per me, signore, non posso dissimulare; non mi piace, lo<br />

trovo cattivo, e non posso dir che sia buono. Lodo chi sa fingere nell’altre ancora.<br />

(atto II, sc. VI)<br />

Chiaramente, si tratta di un’opera accessibile a tutti, anche agli analfabeti, ed ha<br />

quindi lo scopo di divertire il pubblico. <strong>In</strong> questo senso non si può certo dire che sia<br />

un testo particolarmente rappresentativo del Nuovo Teatro. Malgrado ciò, l’opera<br />

rispecchia il dibattito sulle classi sociali così vivo nel Settecento. Notiamo infatti<br />

come Mirandolina si preoccupa dei suoi interessi incarnando in un certo senso i<br />

nuovi ideali della borghesia emergente 21 .<br />

21 vid. esempi sopra<br />

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