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XXIV Y XXV JORNADAS DE TEATRO DEL SIGLO DE ORO In ...

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Mar Morata García de la Puerta<br />

I nobili, poi, sono rappresentati nella varia articolazione che caratterizzava l’aristocrazia<br />

del XVIII secolo: nobili di antica stirpe ma decaduti e privi di mezzi, nobili<br />

ricchi di appoggi e relazioni ma non di denari, borghesi da poco nobilitati e guardati<br />

con disprezzo malcelato dai «veri» aristocratici 22 .<br />

Nell’insieme, comunque, rappresentano i parassiti della società che non contribuiscono<br />

minimamente al suo sviluppo e pretendono privilegi e servigi, rendendosi<br />

così ridicoli e irritanti agli occhi degli spettatori. Se dal punto di vista sociale, la visione<br />

di Goldoni fu profondamente critica, lo stesso vale per la critica dei nobili nei<br />

confronti del drammaturgo.<br />

Emerge inoltre nell’opera il concetto borghese di autodeterminazione<br />

dell’individuo, particolarmente significativo perchéè portato avanti da un personaggio<br />

femminile.<br />

Per quanto riguarda lo stile, è importante la separazione che alcuni hanno<br />

fatto tra “commedie di carattere” e “commedie di ambiente” 23 , sottolineando che<br />

La Locandiera è in misura diversa, tra tutti e due i tipi di commedie. È armonica<br />

come mai prima d’ora. C’è una mirabile rispondenza tra l’ambiente e l’azione e,<br />

soprattutto, fra i personaggi.<br />

Tra tutti loro, risplende Mirandolina, che riesce a far innamorare il cavaliere<br />

nello spazio di 24 ore, senza tradire la sua credibilità psicologica e la scorrevole<br />

naturalezza degli eventi. È questa traccia, tra tutte, ciò che la distacca dai personaggi<br />

dell’Arte.<br />

Altro aspetto che dobbiamo chiarire è la cosiddetta moralità di cui Goldoni<br />

avrebbe rivestito la sua opera. Sulle sue parole in L’autore a chi legge vengono<br />

pubblicati fiumi di inchiostro. Non possiamo aggiungere nulla di nuovo, niente di<br />

inedito fino a ora. Queste sono le sue conosciute parole: questa è la più morale,<br />

la più utile, la più istruttiva. (....) Pare impossibile che in poche ore un uomo possa<br />

innamorarsi a tal segno: un uomo, sprezzante delle donne, che mai ha seco loro<br />

tattato (...) Ma non è il luogo questo né di vantarmi delle mie follie, né di pentirmi<br />

delle mie debolezze. Bastami che alcun mi sia grato della lezione che gli offerisco.<br />

22 Gli esempi sono innumerevoli. Dalla scena I dell’atto I, la rivalità tra il conte e il marchese<br />

sembra non aver fine. Non c’è scena in cui non si trovi qualche sfumatura a riguardo: i regali<br />

del marchese, le promesse del conte, le dispute ridicole tra altri, ecc:<br />

MARCHESE: ma se la locandiera usa a me delle distinzioni, mi si convengono più che a voi<br />

CONTE: per qual ragione?<br />

MARCHESE: Io sono il marchese di Forlipopoli<br />

CONTE: Ed io sono il conte d’Albafiorita<br />

MAECHESE: Sì, conte! Contea comprata<br />

CONTE: Io ho comprata la contea, quando voi avete venduto il marchesato<br />

MARCHESE: Oh, basta: son chi son, e mi si deve rispetto<br />

CONTE: Chi ve lo perde il rispetto? (...)<br />

23 MOMIGLIANO (1996), BARBERI, L (1994) vid. introduz.<br />

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