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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 105<br />

Nel 1980 la Foiba di Basovizza e la Foiba di Monrupino erano state riconosciute<br />

«monumenti d’interesse nazionale» e nel 1991, trascorsi altri 11 anni e solo<br />

allorché si dissolse la F<strong>ed</strong>erazione jugoslava, vi rese omaggio l’allora presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica, Cossiga. Un anno dopo <strong>il</strong> suo successore, Oscar Luigi Scalfaro,<br />

visitò Basovizza e la dichiarò con suo decreto «monumento nazionale». Ma<br />

come si era arrivati al riconoscimento <strong>del</strong>le due foibe ancora in territorio italiano?<br />

Ne scrisse nel 2004 l’ex deputato Giorgio Tombesi 3 , che ricordò allora la complessità<br />

<strong>del</strong>l’iter percorso tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta insieme<br />

con le associazioni degli esuli (in prima f<strong>il</strong>a l’Associazione Nazionale Venezia<br />

Giulia e Dalmazia), e <strong>il</strong> sostanziale basso prof<strong>il</strong>o mantenuto dalle istituzioni e dal<br />

<strong>mondo</strong> politico nella divulgazione di quei provv<strong>ed</strong>imenti. Era ancora un tema<br />

scabroso, sul quale pesava l’ipoteca <strong>del</strong> s<strong>il</strong>enzio e <strong>del</strong>la rimozione di un dramma<br />

trasversale per ceti sociali coinvolti e orientamenti politici dei profughi. Un’ipoteca<br />

ancora più grave in quanto imposta da quel dogma ideologico che ancora<br />

nel 1996 permetteva al responsab<strong>il</strong>e <strong>del</strong>l’eccidio di Malga Porzus di confermare<br />

al «Corriere <strong>del</strong>la Sera», a proposito degli eccidi in Istria: «Io, pensionato <strong>del</strong>le<br />

foibe, non mi pento», essendo questi titolare all’estero di una pensione INPS 4 .<br />

Può essere dunque ut<strong>il</strong>e ripercorrere l’evoluzione di quel dibattito scaturito<br />

sulla carta stampata dagli interventi di Claudio Magris nel 1990 dalle colonne<br />

<strong>del</strong> «Corriere <strong>del</strong>la Sera» e <strong>del</strong>l’allora segretario di Trieste <strong>del</strong> PDS, Stelio<br />

Spadaro, nel 1996.<br />

Nel suo corsivo dal titolo La coscienza sepolta nelle foibe, apparso ancor prima,<br />

nell’agosto <strong>del</strong> 1990 5 , Magris commentava la prima, parziale apertura degli archivi<br />

<strong>del</strong>l’OZNA, la famigerata polizia politica jugoslava, responsab<strong>il</strong>e dei rastrellamenti<br />

e <strong>del</strong>le deportazioni, nonché <strong>del</strong>l’eliminazione, di molti esponenti <strong>del</strong>la<br />

resistenza antifascista e non comunista italiana. «In quel momento – scriveva tra<br />

l’altro Magris – in cui le forze titoiste miravano non solo alla liberazione <strong>del</strong>la Jugoslavia,<br />

ma anche – e, negli ultimi tempi, soprattutto – all’annessione <strong>del</strong>l’Istria<br />

e <strong>del</strong>la Venezia Giulia (tanto da occupare Trieste prima di liberare Zagabria dai<br />

t<strong>ed</strong>eschi) era più opportuno colpire gli italiani antifascisti, che potevano essere<br />

voci autorevoli e cr<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>i <strong>del</strong>l’italianità <strong>del</strong>le terre contese». Lo scrittore menziona<br />

i nomi di Licurgo Olivi e di Augusto Sverzutti, rappresentanti <strong>del</strong> Partito<br />

Socialista e <strong>del</strong> Partito d’Azione nel CNL di Gorizia, e gli autonomisti fiumani<br />

Mario Blasich e Giuseppe Sincich, esponenti di punta di quel movimento che<br />

nella fase di preparazione <strong>del</strong> Trattato di Pace, a Parigi, tentò la carta <strong>del</strong>la costituzione<br />

di uno «Stato libero di Fiume» per sottrarla all’annessione alla Jugoslavia.<br />

3. G. Tombesi, Ecco come la Foiba di Basovizza è diventata monumento nazionale, in «Trieste-<br />

Oggi», 12 novembre 2004.<br />

4. R. Morelli, Io, pensionato <strong>del</strong>le Foibe, non mi pento, in «Corriere <strong>del</strong>la Sera», 30 agosto 1996.<br />

5. C. Magris, Dagli archivi jugoslavi la coscienza sepolta nelle foibe, in «Corriere <strong>del</strong>la Sera», 12<br />

agosto 1990.<br />

inter venti

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