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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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l e <strong>vicende</strong> <strong>del</strong> c onfine orient ale <strong>ed</strong> <strong>il</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong>la s cuola • 131<br />

Fu un’iniziativa molto importante perché, partendo dalla storia istriana, fiumana<br />

e dalmata si era riuscito a far comprendere la complessità storica, sociale e politica<br />

di un’importante area geografica come quella balcanica 12 . <strong>Le</strong> proposte culturali<br />

dei due sodalizi hanno più volte avuto <strong>il</strong> fine di far comprendere attraverso<br />

lo studio <strong>del</strong>la storia taciuta <strong>del</strong>l’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia<br />

i problemi attuali <strong>del</strong>l’Europa. La linea culturale perseguita dal sodalizio fiumano<br />

è anche chiaramente comprensib<strong>il</strong>e dalla dicitura <strong>del</strong> sito Web <strong>del</strong>la società,<br />

www.fiume-rijeka.it, e dalla mascherina iniziale riportante <strong>il</strong> logo Fiume-Rijeka<br />

con <strong>il</strong> motto «Gente d’Europa».<br />

Il museo viene ogni anno visitato anche da gruppi <strong>del</strong>la minoranza italiana presenti<br />

a Fiume e in Istria e ultimamente anche da cittadini croati provenienti dalla<br />

città di Fiume.<br />

L’esodo degli oltre 300.000 italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, le foibe, la diffic<strong>il</strong>e<br />

accoglienza nei campi profughi sono fatti storici di cui purtroppo ancora<br />

oggi si ha scarsa percezione e consapevolezza. La <strong>Le</strong>gge n. 92/2004, che ha istituito<br />

<strong>il</strong> «Giorno <strong>del</strong> Ricordo», ha contribuito ad abbattere varie resistenze e diffidenze,<br />

ma l’esatta conoscenza <strong>del</strong>le <strong>vicende</strong> giuliane e dalmate stenta ancora a<br />

farsi strada nelle aule scolastiche. Solo in tempi relativamente recenti, possiamo<br />

dire dal 1991 in poi, molti aspetti oscuri <strong>del</strong>la storia italiana <strong>del</strong> Novecento sono<br />

riaffiorati dal subconscio nazionale, tra cui: l’esigenza di storicizzare <strong>il</strong> fascismo<br />

e la resistenza, la conoscenza <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong>le regioni vicine al <strong>confine</strong> <strong>orientale</strong><br />

nonché i rapporti <strong>del</strong>l’Italia con i Paesi confinanti.<br />

Con la fine <strong>del</strong>la Guerra Fr<strong>ed</strong>da <strong>il</strong> quadro politico europeo ha subito profondi<br />

sconvolgimenti spesso drammatici, tra cui la riunione <strong>del</strong>la Germania, la nascita<br />

di nuovi Stati in Europa <strong>orientale</strong> dopo <strong>il</strong> crollo <strong>del</strong>l’Unione Sovietica e i nuovi<br />

conflitti interetnici nell’ex Jugoslavia. Proprio in occasione <strong>del</strong>la crisi in ex Jugoslavia<br />

l’opinione pubblica italiana era disorientata, mentre la stessa <strong>scuola</strong> pubblica<br />

era piuttosto impreparata a far comprendere agli studenti le ragioni <strong>del</strong>lo<br />

scoppio di una nuova guerra, cru<strong>del</strong>e e feroce, dai connotati tribali che si stava<br />

combattendo alle porte d’Italia. <strong>Le</strong> associazioni degli esuli istriani e dalmati di<strong>ed</strong>ero<br />

un significativo contributo per la prima conoscenza <strong>del</strong>la problematica –<br />

visto che in Dalmazia le stesse città di Zara o di Ragusa (in croato Dubrovnik),<br />

vennero bombardate dall’esercito serbo – una problematica complessa, che aveva<br />

un’origine lontana. L’odio etnico e ideologico scoppiato tra serbi e croati, gli<br />

esuli italiani lo avevano già vissuto in quei territori soprattutto durante e dopo <strong>il</strong><br />

secondo conflitto mondiale, pertanto la loro esperienza, con le dovute differenze,<br />

poteva risultare ut<strong>il</strong>e per consentire una più approfondita comprensione dei<br />

problemi sorti in quell’area.<br />

12. Al convegno presero parte anche i rappresentanti <strong>del</strong>l’Associazione Italo-Croata di Roma,<br />

<strong>il</strong> Console generale d’Italia a Fiume Mario Musella e <strong>il</strong> vicepresidente <strong>del</strong>la Camera dei deputati<br />

on. Carlo Am<strong>ed</strong>eo Giovanardi.<br />

inter venti<br />

l a l egge n.<br />

92/2004,<br />

che ha istituito<br />

<strong>il</strong> «giorno <strong>del</strong><br />

r icordo»,<br />

ha contribuito<br />

ad abbattere<br />

varie<br />

resistenze<br />

e diffidenze,<br />

ma l’esatta<br />

conoscenza<br />

<strong>del</strong>le <strong>vicende</strong><br />

giuliane<br />

e dalmate<br />

stenta ancora<br />

a farsi strada<br />

nelle aule<br />

scolastiche

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