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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 45<br />

Sorte diversa spettava ai detenuti nelle carceri che dipendono dall’OZNA, dove<br />

sono rinchiusi i «politici», non solo fascisti (che furono r<strong>il</strong>asciati anche dopo<br />

due anni di detenzione, a riprova che non furono eliminati subito) ma anche<br />

antifascisti oppositori all’annessione jugoslava. Se nei campi di concentramento<br />

si moriva per fame, botte e tentata fuga, dalle carceri si spariva letteralmente<br />

stritolati dai meccanismi di repressione. È argomento su cui si è meno indagato,<br />

che mette in luce <strong>il</strong> sistema repressivo jugoslavo e la diretta responsab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>del</strong>lo Stato jugoslavo.<br />

Ci sono molte testimonianze, in gran parte in<strong>ed</strong>ite, e diversi documenti che dimostrano<br />

l’intenzione di perfezionare ulteriormente <strong>il</strong> sistema di reclusione, con<br />

l’intenzione di adottare dei campi di concentramento per gli italiani <strong>del</strong>la zona<br />

B riottosi ai «poteri popolari» e perfino di campi di ri<strong>ed</strong>ucazione «morale» per<br />

gli adolescenti. <strong>Le</strong> proposte rimasero sulla carta, ma furono pensate e discusse. 6<br />

Dopo <strong>il</strong> 1947 tra Jugoslavia <strong>ed</strong> Italia furono formalizzati gli scambi di detenuti<br />

mentre alcune detenzioni nelle carceri jugoslave terminarono appena nel 1950.<br />

Il numero di coloro che vennero effettivamente eliminati subito e gettati nelle<br />

foibe nel 1945 (morti o vivi che fossero), è relativamente basso, probab<strong>il</strong>mente<br />

inferiore al migliaio. Decisamente superiore invece è <strong>il</strong> numero degli scomparsi<br />

nel corso <strong>del</strong>la prigionia o lungo le marce di trasferimento verso i campi di concentramento<br />

– per molti dei quali manca qualsiasi notizia – ma che per convenzione<br />

vengono anch’essi considerati infoibati.<br />

A guerra finita le autorità anglo-americane autorizzarono esplorazioni nell’area<br />

a occidente <strong>del</strong>la linea Morgan e, tra <strong>il</strong> 1945 e <strong>il</strong> 1948, furono portate in luce,<br />

anche da fosse comuni, 464 salme, <strong>del</strong>le quali 217 di civ<strong>il</strong>i: un numero meno<br />

basso di quanto possa sembrare, se si pensa che furono effettuate solo 71 esplorazioni,<br />

molte <strong>del</strong>le quali con esito negativo.<br />

Furono effettuate altre esplorazioni condotte al di fuori <strong>del</strong>le indagini giudiziarie<br />

che scoprirono altre salme, e gli speleologi segnalarono cavità oltre <strong>confine</strong> contenenti<br />

resti umani <strong>ed</strong> ora le autorità slovene hanno fatto recintare alcune grotte<br />

<strong>del</strong> goriziano e recuperare i resti da alcune cavità sulle alture di Capodistria.<br />

I dati in possesso degli anglo-americani, nell’agosto 1945, riferiti però solo a<br />

Trieste, Gorizia, Monfalcone e la città di Pola, riferiscono di migliaia d’arresti:<br />

solo nell’area di Trieste ben 17 m<strong>il</strong>a persone, <strong>del</strong>le quali 8 m<strong>il</strong>a r<strong>il</strong>asciate quasi<br />

subito, 6 m<strong>il</strong>a internate e 3 m<strong>il</strong>a uccise. Quest’ultimo dato sarebbe stato poi ridimensionato<br />

dalle stesse autorità Alleate che valutarono in 1500 scomparsi da<br />

Trieste, 1000-1500 da Gorizia e dintorni, 500-600 da Pola e 150 da Monfalcone.<br />

I registri carcerari di Lubiana e di Gorizia, nonché altri elenchi coevi, sco-<br />

6. R. Spazzali, Epurazione di frontiera. 1945-1948. <strong>Le</strong> ambigue sanzioni contro <strong>il</strong> fascismo nella<br />

Venezia Giulia. IRCI, Libreria Editrice Goriziana, Gorizia, 2000; O. Moscarda, La «giustizia<br />

<strong>del</strong> popolo»: sequestri e confische a Fiume nel dopoguerra (1946-1948), in «Qualestoria», n.1, 1997.<br />

inter venti<br />

c i sono molte<br />

testimonianze,<br />

in gran parte<br />

in<strong>ed</strong>ite,<br />

e diversi<br />

documenti<br />

che dimostrano<br />

l’intenzione<br />

di perfezionare<br />

ulteriormente<br />

<strong>il</strong> sistema<br />

di reclusione

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