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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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inter venti<br />

a nche<br />

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sloveni hanno<br />

cominciato da<br />

poco tempo<br />

ad indagare<br />

con rigore alla<br />

ricerca <strong>del</strong>la<br />

verità su quei<br />

fatti storici<br />

che per tanto<br />

tempo<br />

sono stati<br />

strumentalizzati<br />

194 • studi e documenti deg Li anna Li de LLa pu BBLica istruzione<br />

Per molti anni nelle scuole e nei libri di testo c’è stata una sorta di rimozione <strong>del</strong><br />

problema. Si sono dovuti aspettare gli anni Duem<strong>il</strong>a per v<strong>ed</strong>ere in atto una controtendenza;<br />

da questo punto di vista è indubbio che l’istituzione <strong>del</strong> «Giorno<br />

<strong>del</strong> Ricordo» abbia avuto <strong>il</strong> merito di iniziare a svolgere, proprio rispetto al <strong>mondo</strong><br />

<strong>del</strong>la <strong>scuola</strong>, un’opera di sensib<strong>il</strong>izzazione, che è necessaria, ma non certo sufficiente.<br />

Si potrebbe dire che l’acquisizione dal punto di vista legislativo non si<br />

sia accompagnata ad una concreta e nuova pratica didattica: anche interpellando<br />

i miei colleghi di Storia e F<strong>il</strong>osofia, a tutt’oggi poco tempo didattico è concesso<br />

alla storia <strong>del</strong> <strong>confine</strong> <strong>orientale</strong>, alle foibe, all’esodo dei giuliani, fiumani<br />

e dalmati dalle loro terre o alle violenze fasciste nei confronti <strong>del</strong>le popolazioni<br />

slave. E, se da pochi anni i manuali italiani di storia hanno cominciato a d<strong>ed</strong>icare<br />

riferimenti più o meno lunghi a quegli eventi, c’è da dire che anche gli storici<br />

sloveni hanno cominciato da poco tempo ad indagare con rigore alla ricerca<br />

<strong>del</strong>la verità su quei fatti storici che per tanto tempo sono stati strumentalizzati,<br />

sia da destra che da sinistra.<br />

E se forse è diffic<strong>il</strong>e – come sostiene lo storico Raoul Pupo – creare sui fatti <strong>del</strong><br />

<strong>confine</strong> <strong>orientale</strong> una memoria condivisa, anche perché troppo pesano ancora<br />

le memorie soggettive, cr<strong>ed</strong>o che alla <strong>scuola</strong> spetti sicuramente <strong>il</strong> compito di far<br />

conoscere, capire e comprendere alle giovani generazioni di oggi e di domani le<br />

ragioni storiche che furono, e che per alcuni versi ancora permangono (soprattutto<br />

nelle persone <strong>del</strong>la mia generazione postbellica) alla base di un atteggiamento<br />

di sostanziale incomprensione, diffidenza e chiusura nei confronti degli<br />

«altri». Ritengo sia possib<strong>il</strong>e, e doveroso per la <strong>scuola</strong>, progettare con voci differenti<br />

e nel reciproco rispetto un futuro comune di pace, sv<strong>il</strong>uppo e serena convivenza<br />

tra «diversi», a partire proprio, e fondamentalmente, dalla conoscenza,<br />

dall’interazione, e non dall’estraneità pregiudiziale, degli «altri», <strong>del</strong>le loro culture,<br />

arti, lingue, tradizioni, storie e letterature.<br />

Ben vengano, quindi, tutte le iniziative che a tal fine le scuole possano mettere<br />

in atto: progetti transfrontalieri, studio reciproco di lingue, culture, tradizioni,<br />

scambi di studenti e di docenti, gemellaggi, iniziative culturali di cooperazione e<br />

di sv<strong>il</strong>uppo. Vale forse la pena di citare, a tale proposito, l’efficacia <strong>del</strong>l’esperienza<br />

di un progetto di cooperazione transfrontaliero attuato, nel corso <strong>del</strong>l’anno<br />

scolastico 2004-2005, nell’ambito di un programma di iniziativa comunitaria<br />

Italia-Slovenia 2000-2006, da una mia classe di Liceo classico italiano di Gorizia<br />

e da altre classi parallele di Istituti superiori italiani e sloveni, con <strong>il</strong> sostegno<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Gorizia: ragazzi <strong>del</strong> Liceo classico «Dante Alighieri di Gorizia,<br />

<strong>del</strong> Liceo scientifico «Michelangelo Buonarroti» di Monfalcone, <strong>del</strong> Liceo <strong>del</strong>le<br />

Scienze sociali «Simon Gregorcic», <strong>del</strong> Liceo classico sloveno «Primoz Trubar»<br />

e <strong>del</strong> Ginnasio sloveno di Nova Gorica, attraverso incontri comuni periodici,<br />

elaborazione <strong>ed</strong> interiorizzazione di diverse letture, conoscenze acquisite e memorie<br />

fam<strong>il</strong>iari e sociali, si sono confrontati sul concetto di «<strong>confine</strong>», con <strong>il</strong> coordinamento<br />

dei loro insegnanti e di una m<strong>ed</strong>iatrice culturale, maturando una

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