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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 189<br />

iL «giorno de L<br />

ricordo» a gorizia<br />

Gorizia, la città dove insegno, solitamente appare sui libri di storia durante la<br />

trattazione di una serie di avvenimenti legati alle due guerre mondiali. È sempre<br />

stata terra di <strong>confine</strong>, di incontro tra la cultura latina, t<strong>ed</strong>esca e slava, ma dopo<br />

<strong>il</strong> secondo conflitto si è trovata proprio «sul» <strong>confine</strong>, tagliata in due da un tracciato<br />

che le ha fatto perdere ben due terzi <strong>del</strong> suo territorio. Altrettanto gravi furono<br />

le conseguenze dei tragici episodi avvenuti a guerra finita, quando per 40<br />

giorni i cittadini inermi restarono alla mercè dei partigiani di Tito, che arrestarono<br />

e deportarono in campi di concentramento chiunque rappresentasse un ostacolo<br />

all’annessione <strong>del</strong>la città alla Iugoslavia, compresi i componenti <strong>del</strong> CLN.<br />

La classe dirigente cittadina venne «decapitata»: vennero arrestati oltre m<strong>il</strong>le uomini<br />

e donne di ogni età e di ogni ideologia politica. Oltre 650 non ritornarono,<br />

perché furono fuc<strong>il</strong>ati, o infoibati, o morirono di malattie e di stenti. Di loro<br />

però non si seppe nulla, e tuttora <strong>il</strong> comitato dei loro congiunti, dopo 60 anni,<br />

continua a chi<strong>ed</strong>erne notizie.<br />

Negli anni successivi la città ha accolto circa 5 m<strong>il</strong>a esuli istriani, fiumani e dalmati,<br />

che oggi costituiscono <strong>il</strong> 15% dei 37.000 abitanti. Si potrebbe quindi pensare<br />

che qui più che altrove sia fac<strong>il</strong>e parlare di esodo e di foibe. Eppure anche<br />

nella nostra città l’argomento fino a pochi anni fa sembrava ancora piuttosto diffic<strong>il</strong>e<br />

da trattare, <strong>ed</strong> effettivamente, fino a quando non è stato istituito <strong>il</strong> «Giorno<br />

<strong>del</strong> Ricordo», pochi insegnanti ne parlavano ai propri allievi, e pochissimi ut<strong>il</strong>izzavano<br />

i risultati degli studi dei numerosi storici che soprattutto negli ultimi<br />

vent’anni – da quando cioè sono iniziati mutamenti nell’approccio ideolo gico e<br />

si è cercato un confronto sereno tra le diverse posizioni – si sono impegnati nella<br />

ricerca e nella divulgazione di <strong>vicende</strong> complesse le cui cause risalgono al XIX<br />

secolo. Solo da poco tempo però la storiografia ha iniziato a recepire i risultati<br />

di queste e di altre ricerche, che per decenni sono rimaste confinate tra le associazioni<br />

degli esuli. I manuali di storia erano – parecchi lo sono ancora – molto<br />

carenti, quando non addirittura fuorvianti, e molti docenti anche a causa <strong>del</strong>lo<br />

scarso tempo a disposizione per svolgere gli argomenti <strong>del</strong> programma non<br />

trattavano questi temi o lo facevano molto superficialmente. Da qualche anno,<br />

grazie all’istituzione <strong>del</strong> «Giorno <strong>del</strong> Ricordo», la realtà ha iniziato a cambiare, e<br />

l’<strong>ed</strong>itoria scolastica ha provv<strong>ed</strong>uto a pubblicare sch<strong>ed</strong>e e approfondimenti sulle<br />

<strong>vicende</strong> <strong>del</strong> <strong>confine</strong> <strong>orientale</strong>, mentre a livello regionale sono stati effettuati corsi<br />

di aggiornamento per gli insegnanti. Nel nostro Polo Tecnico – di cui fanno<br />

inter venti<br />

di<br />

maria grazia<br />

ziberna<br />

gorizia<br />

solitamente<br />

appare sui libri<br />

di storia<br />

durante la<br />

trattazione di<br />

una serie di<br />

avvenimenti<br />

legati alle due<br />

guerre mondiali.<br />

È sempre stata<br />

terra di <strong>confine</strong>,<br />

di incontro<br />

tra la cultura<br />

latina, t<strong>ed</strong>esca<br />

e slava, ma<br />

dopo <strong>il</strong> secondo<br />

conflitto si è<br />

trovata proprio<br />

«sul» <strong>confine</strong>

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