31.05.2013 Views

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

inter venti<br />

parlare di<br />

foibe significa<br />

mettere<br />

in discussione<br />

<strong>il</strong> valore<br />

morale <strong>del</strong>la<br />

r esistenza?<br />

48 • studi e documenti deg Li anna Li de LLa pubb Lica istruzione<br />

adulti e la volontà dei più giovani di mettere presto alle spalle quella storia. Ci fu<br />

uno sventagliamento su tutti i cinque continenti di intere comunità, fino ad allora<br />

secolarmente legate da tradizione e vincolo parentale, ma anche un pronto<br />

inserimento nella società ospitante.<br />

conc Lusioni<br />

Se le rivendicazioni territoriali italiane si fondavano su motivazioni storiche e culturali,<br />

quelle slovene e croate, allora più genericamente jugoslave, facevano leva<br />

su argomenti etnico-territoriali, apparentemente primitivi ma di grande presa e<br />

consistenza ma che sfuggivano in buona sostanza agli italiani in quanto connotati<br />

da altra percezione culturale <strong>del</strong> primato nazionale, al punto che perfino i<br />

marxisti-leninisti non furono in grado di comprendere appieno la questione slava<br />

e le rivendicazioni slovene e croate. E così pure l’apparente solidità storicista<br />

dei comunisti italiani è stata messa in crisi proprio dal conflitto interno che <strong>il</strong> comunismo<br />

giuliano ha conosciuto quando è venuto alla resa dei conti con la questione<br />

nazionale: è accaduto intorno al 1943-1944, nei rapporti tra i tre partiti<br />

comunisti (italiano, sloveno e croato), poi tra <strong>il</strong> 1948 e <strong>il</strong> 1952 per effetto <strong>del</strong>la<br />

rottura tra Stalin e Tito, <strong>ed</strong> infine dopo <strong>il</strong> 1989 in seguito al collasso <strong>del</strong>l’assetto<br />

jugoslavo che dimostrò quanto i sistemi politici di Slovenia e Croazia fossero<br />

già regimi postcomunisti che si stavano appropriando di vecchie e mai declinate<br />

argomentazioni etnocentriche per legittimare questa volta la secessione dalla<br />

F<strong>ed</strong>erazione jugoslava.<br />

Non dobbiamo farci particolari <strong>il</strong>lusioni sulla capacità di ricordare: nel 1948, ad<br />

un anno dal Trattato di Pace, <strong>il</strong> poeta gradese Biagio Marin, rivolgendosi agli esuli<br />

istriani che vivevano in penose condizioni in un magazzino <strong>del</strong> porto di Trieste,<br />

disse che l’Italia si era già dimenticata <strong>del</strong>la trag<strong>ed</strong>ia <strong>del</strong>la Venezia Giulia, in<br />

quanto la perdita <strong>del</strong>la Venezia Giulia era la conseguenza di una guerra sbagliata,<br />

ma pagava pure l’ipocrisia <strong>del</strong>le rinate forze politiche italiane di aver preso le<br />

distanze dalle più gravi responsab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>la sconfitta, lasciandola come un’er<strong>ed</strong>ità<br />

priva di sostanza morale.<br />

L’assenza di sostanza morale stava proprio nel mancato esame di coscienza sulle<br />

responsab<strong>il</strong>ità prima <strong>del</strong> fascismo, di non aver compreso la complessità culturale<br />

di una regione di <strong>confine</strong> e di avere agito con intenti razzisti contro le<br />

popolazioni slovena e croata, gli italiani di religione ebraica, ma anche <strong>del</strong> comunismo<br />

locale, che ha abbracciato, nel momento più cruciale <strong>del</strong>la lotta di<br />

liberazione, le tesi annessionistiche jugoslave in cui l’asserito internazionalismo<br />

– qui definito come fratellanza italo-slava – era in verità lo strumento per<br />

fare breccia nella classe operaia largamente presente nei maggiori centri urbani<br />

<strong>del</strong>la regione. Ma parlare di foibe significa mettere in discussione <strong>il</strong> valore<br />

morale <strong>del</strong>la Resistenza?

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!