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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 83<br />

storie fuori<br />

da LLa storia<br />

D<strong>ed</strong>icato a tutti quelli che sono stati tenuti all’oscuro <strong>del</strong>la propria storia, ai giovani<br />

soprattutto, a cui la <strong>scuola</strong> ha negato di apprendere drammatiche pagine<br />

di storia italiana.<br />

Ma a me di tutto questo a <strong>scuola</strong> non hanno mai parlato… L’ignoranza imposta<br />

dai programmi scolastici si riassume in questa spontanea uscita di un ventenne<br />

aiuto operatore, impegnato a collaborare nelle riprese televisive dei Magazzini<br />

<strong>del</strong> Portovecchio di Trieste, dove tutt’oggi sono stivate le masserizie dei profughi.<br />

<strong>Le</strong> immagini erano destinate al videodocumentario d<strong>ed</strong>icato da chi scrive ai<br />

giuliano-dalmati emigrati in Canada e USA: un’altra pagina <strong>del</strong> progetto <strong>ed</strong>itoriale,<br />

avviato qualche anno fa con <strong>il</strong> recupero di ricordi <strong>ed</strong> emozioni di emigrati<br />

giuliano-dalmati in Australia – raccontati nel libro Storie fuori dalla storia – e<br />

proseguito con la stesura <strong>del</strong> volume C’ERA UNA sVOLTA, protagonisti i profughi<br />

ora residenti in Canada.<br />

C’era una volta…<br />

Solo le favole possono permettersi di iniziare così, altrimenti <strong>il</strong> discorso sa di rinunciatario,<br />

di crepuscolare, di rimpianto.<br />

Ed infatti non favole sono quelle raccolte in queste pagine, ma percorsi di vita reale, attraversati<br />

dai tanti protagonisti di quella storia ingiustamente definita minore, in realtà<br />

storia subita.<br />

C’era una volta…<br />

è l’incipit <strong>del</strong> ricordo nelle <strong>vicende</strong> raccontate.<br />

Quasi sempre era l’inizio di esistenze comuni, normalmente occhieggianti al diritto ad<br />

un futuro – talora semplicemente qualunque, talora posato su fantasie cullate da sogni<br />

infant<strong>il</strong>i o giovan<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni.<br />

Poi la tempesta. E come naufraghi nella tempesta, cercarono un approdo. Per molti<br />

<strong>il</strong> primo fu Trieste, da dove – fra m<strong>il</strong>le incertezze – si dipanò la loro sopravvivenza.<br />

… e tanti C’ERA UNA VOLTA si dovettero trasformare in altrettanti C’ERA UNA<br />

sVOLTA.<br />

È l’introduzione all’omonimo volume <strong>del</strong>la sottoscritta, in cui vengono raccontate<br />

oltre 150 biografie. Sono state raccolte dalla viva voce dei protagonisti, nell’ottica<br />

di collaborare al recupero di una memoria e di un vissuto di cui esiste ridotta<br />

informazione (argomento questo costantemente eccepito dagli intervistati, con<br />

relativa generale <strong>del</strong>usione per quanto le loro <strong>vicende</strong> – spesso drammatiche –<br />

siano rimaste ignorate da tanta parte degli italiani).<br />

inter venti<br />

di<br />

viviana<br />

f acchinetti

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