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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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inter venti<br />

s e vogliamo<br />

recuperare<br />

<strong>il</strong> senso <strong>del</strong>la<br />

storia per i<br />

nostri studenti<br />

dobbiamo<br />

promuovere<br />

la conoscenza<br />

e la<br />

comprensione<br />

dei fatti<br />

salienti<br />

che hanno<br />

coinvolto<br />

<strong>il</strong> territorio<br />

in cui vivono<br />

180 • studi e documenti deg Li anna Li de LLa pubb Lica istruzione<br />

vita nati dalla società industriale assottigliano notevolmente i tempi <strong>del</strong>la conversazione<br />

e <strong>del</strong> dialogare anche tra genitori e figli, poiché le urgenze <strong>del</strong>la vita<br />

quotidiana divorano gli spazi <strong>del</strong>la convivenza. E allora si smarrisce l’attitudine<br />

a rielaborare ricordi <strong>ed</strong> esperienze e a pensare <strong>il</strong> passato come parte viva <strong>del</strong>la vita<br />

presente. Cresce quindi e si diffonde <strong>il</strong> senso di fut<strong>il</strong>ità per tutto ciò che non<br />

è imm<strong>ed</strong>iatamente ut<strong>il</strong>e e funzionale alle necessità <strong>del</strong> presente. La storia appare<br />

spesso ai giovani come «un grottesco e insensato culto dei morti» 2 .<br />

Da quest’ analisi consegue che se vogliamo recuperare <strong>il</strong> senso <strong>del</strong>la storia per i<br />

nostri studenti dobbiamo promuovere la conoscenza e la comprensione dei fatti<br />

salienti che hanno coinvolto <strong>il</strong> territorio in cui vivono, i loro genitori e nonni,<br />

lasciando tracce in<strong>del</strong>eb<strong>il</strong>i nella struttura dei loro paesi, nei nomi <strong>del</strong>le persone,<br />

<strong>del</strong>le strade, nei costumi locali, nei linguaggi. A questo punto si è ritenuto opportuno<br />

formulare un piano di lavoro metodologico, fondato sull’acquisizione<br />

di testi, fonti e f<strong>il</strong>mati relativi all’esodo a Latina dei giuliano-dalmati e istriani.<br />

Ci siamo avvalsi dei seguenti supporti: Archivio di Stato di Latina; Archivio <strong>del</strong><br />

Comune di Latina; Archivio <strong>del</strong>l’Istituto Autonomo <strong>del</strong>le Case Popolari di Latina;<br />

Nel prisma <strong>del</strong>la memoria. Riflessioni <strong>ed</strong> antologia <strong>del</strong>le esperienze didattiche<br />

di storia <strong>del</strong> Novecento pontino, a cura di A. Crisci, Provv<strong>ed</strong>itorato agli Studi di<br />

Latina, Roma, 2001; Il rumore <strong>del</strong> s<strong>il</strong>enzio di Ilias Ts<strong>il</strong>ividis, Chieti, 2008; L’Esodo<br />

a Latina – La storia dimenticata dei Giuliano-Dalmati di Angelo Francesco<br />

Orsini. Infine è stato attivato <strong>il</strong> Laboratorio Multim<strong>ed</strong>iale per l’elaborazione di<br />

un ipertesto, <strong>il</strong> cui uso presuppone la padronanza <strong>del</strong>le tecnologie informatiche,<br />

l’acquisizione di competenze linguistico-comunicative e la capacità di progettare<br />

percorsi storico-letterari. Pertanto, superando <strong>il</strong> concetto di storia come pura<br />

narrazione di avvenimenti, si è dato spazio alla sch<strong>ed</strong>atura di testi, all’evidenziazione<br />

di concetti chiave, all’individuazione <strong>del</strong>le cronologie di sostegno, all’uso<br />

corretto <strong>del</strong>le fonti, al confronto di posizioni storiografiche diverse, affinché gli<br />

studenti si rendessero conto <strong>del</strong>le molteplicità relazionali e dei differenti piani<br />

di ricerca che si intersecano al di là di ogni singolo avvenimento. In tal senso la<br />

strumentazione multim<strong>ed</strong>iale ha offerto la possib<strong>il</strong>ità sia di disporre contemporaneamente<br />

di documenti qualitativamente diversi, sia di farli interagire secondo<br />

percorsi prec<strong>ed</strong>entemente programmati, creando legami e rimandi continui,<br />

aprendo nuovi scenari e nuove situazioni.<br />

Di particolare interesse è stata la documentazione sul «V<strong>il</strong>laggio Trieste», che è <strong>il</strong><br />

luogo storico per eccellenza <strong>del</strong>l’arrivo e <strong>del</strong>la permanenza di istriani e giuliano-<br />

dalmati a Latina; sul campo profughi, oggi ristrutturato in funzione <strong>del</strong>l’Università.<br />

La storia <strong>del</strong>l’esodo dei 350.000 italiani istriani, giuliani e dalmati, ha <strong>il</strong> suo<br />

momento culminante nel periodo che va dall’8 settembre al 13 ottobre <strong>del</strong> 1943.<br />

Come afferma lo storico G. Oliva 3 nel testo Foibe: le stragi…, in un improvviso<br />

2. P. Bev<strong>il</strong>acqua, Sull’ut<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>la storia per l’avvenire <strong>del</strong>le nostre scuole, Roma, 1997.<br />

3. G. Oliva, Foibe: le stragi negate degli italiani <strong>del</strong>la venezia Giulia e <strong>del</strong>l’Istria, Mondadori, 2002.

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