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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 91<br />

zionale e locale, e i contenuti generali <strong>del</strong>la comunicazione didattica si sono trasferiti<br />

nelle esperienze vissute di un’accoglienza a doppio binario, quello solidale<br />

di istituzioni e associazioni laiche e religiose, quello <strong>del</strong>la diffidenza ideologica e<br />

culturale da parte <strong>del</strong>le comunità locali, al limite <strong>del</strong> rifiuto e <strong>del</strong>l’emarginazione.<br />

Ed è stimolante anche comprendere come, superando le diffidenze, si sia andati<br />

verso l’integrazione nei luoghi di lavoro e di svago e con i matrimoni «misti».<br />

n el confronto a più voci sorge a questo punto <strong>il</strong> problema di definire, se esiste,<br />

un metodo specifico nell’impegno degli Istituti.<br />

«Una prima singolarità <strong>del</strong>la nostra azione – osserva l uciana Rocchi – consiste<br />

nel fatto che possiamo fruire <strong>del</strong>le risorse scientifiche, bibliotecarie, archivistiche<br />

disseminate in rete, che consentono di dare concretezza al rapporto ricerca-<br />

didattica in cui i principali protagonisti sono i nostri docenti comandati, non fermandoci<br />

ad astratte teorizzazioni. Un buon lavoro di formazione/aggiornamento<br />

degli insegnanti si fonda su due premesse. l a prima riguarda i contenuti: la<br />

storia-materia ha bisogno <strong>del</strong>l’immersione nella storia-disciplina, di un rapporto<br />

diretto fra ricerca e didattica, soprattutto se si tratta di temi esemplari, come<br />

quello <strong>del</strong> <strong>confine</strong> <strong>orientale</strong>, se condividiamo la definizione per esso di laboratorio<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> Novecento e se teniamo conto che si tratta di un caso, non unico<br />

ma evidente, di storia e memoria doppiamente negate. n on hanno avuto diffusione<br />

gli studi da tempo pubblicati e poco ascolto ha ricevuto <strong>il</strong> dolore <strong>del</strong>le vittime;<br />

ma <strong>il</strong> rumore di narrazioni pseudo-storiche, prive di rigore metodologico,<br />

ha prodotto semplificazioni e stereotipi. l a seconda premessa riguarda i possib<strong>il</strong>i<br />

mo<strong>del</strong>li formativi». Gli esempi proposti, progetti sperimentali di formazione<br />

in servizio degli insegnanti, puntano alla creazione graduale di piccoli gruppi di<br />

docenti-esperti, che trasmettano ai colleghi conoscenze, competenze, esperienze<br />

didattiche realizzate negli itinerari personali e di gruppo.<br />

s e dagli insegnanti si passa al terreno formativo <strong>del</strong>le classi, tutte le esperienze<br />

concordano nel disegnare la varietà dei modi in cui la Rete rende concreto <strong>il</strong> suo<br />

impegno: laboratori, organizzazione di viaggi di studio, ricerche storico-didattiche,<br />

raccolte di fonti archivistiche e orali, produzioni multim<strong>ed</strong>iali, mostre, incontri<br />

con i testimoni e anche lezioni frontali, se necessario.<br />

Per fac<strong>il</strong>itare l’apprendimento, ricorda Fabio Todero, l’istituto di Trieste ha preparato<br />

un percorso in PowerPoint che comprende carte storico-tematiche 12 , consentendo<br />

anche esperienze laboratoriali grazie alla presenza di un’apposita cartografia<br />

manipolab<strong>il</strong>e da parte degli studenti. l a proposta offre l’opportunità di<br />

inserire i percorsi storici previsti dai docenti su una solida base geografica, consentendo<br />

di affrontare riflessioni estensib<strong>il</strong>i a contesti diversi sulla formazione<br />

degli s tati nazionali, sul nazionalismo e sul confronto etnico. l o stesso intento<br />

documentario, volto a costruire validi strumenti a disposizione <strong>del</strong>la <strong>scuola</strong>, è<br />

all’origine <strong>del</strong>l’applicazione Web L’Esodo istriano-fiumano-dalmata in Piemonte.<br />

12. Ricavate dal CDRom Storia <strong>del</strong> <strong>confine</strong> <strong>orientale</strong> italiano 1797-2007 <strong>del</strong>l’Istituto stesso.<br />

inter venti<br />

<strong>il</strong> rumore<br />

di narrazioni<br />

pseudostoriche,<br />

prive di rigore<br />

metodologico,<br />

ha prodotto<br />

semplificazioni<br />

e stereotipi

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