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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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inter venti<br />

106 • studi e documenti de GLi anna Li de LLa pubb Lica istru Zione<br />

estate 1996, La storia e <strong>Le</strong> po <strong>Le</strong>mic He<br />

Ma la grande polemica data 21 agosto 1996, a partire dalla diffusione <strong>del</strong> documento<br />

pr<strong>ed</strong>isposto da Stelio Spadaro, di origine istriana, sulle responsab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>la<br />

sinistra nel s<strong>il</strong>enzio imposto a quelle drammatiche <strong>vicende</strong>. Una relazione, la<br />

sua, che scuote <strong>il</strong> suo stesso partito e suscita un’ampia eco sui maggiori organi di<br />

stampa italiani. «La sinistra italiana ha rimosso a lungo la vicenda, ora deve fare<br />

i conti con la storia», sosteneva Spadaro. Tre i punti salienti <strong>del</strong> documento:<br />

uno, «la trag<strong>ed</strong>ia <strong>del</strong>le Foibe fu un insieme di azioni terroristico-m<strong>il</strong>itari», eseguite<br />

anche «per eliminare quanti erano considerati oppositori all’annessione alla<br />

Jugoslavia e al regime»; due, «l’ideologia totalitaria <strong>del</strong> comunismo di<strong>ed</strong>e allora<br />

copertura e legittimazione»; tre, si trattò di «uno dei punti più acuti <strong>del</strong>le trag<strong>ed</strong>ie<br />

che l’Europa ha conosciuto in questo secolo».<br />

Commenti e prese di posizione si susseguirono quotidianamente, in quell’estate:<br />

era la prima volta che la più vasta opinione pubblica nazionale veniva messa<br />

al corrente di quelle <strong>vicende</strong>. Imm<strong>ed</strong>iate le reazioni <strong>del</strong> «Manifesto», che <strong>il</strong> 22 di<br />

agosto titolava: «È l’onda lunga <strong>del</strong>l’assoluzione di repubblichini e collaborazionisti»<br />

6 , confermando con ciò l’equazione, storicamente infondata, tra profugo<br />

giuliano e fascista. Riconosceva, dalle colonne <strong>del</strong> giornale comunista lo storico<br />

Galliano Fogar – che «dal punto di vista umano […] le atrocità commesse sono<br />

sicuramente da condannare in toto, le foibe essendo una trag<strong>ed</strong>ia che nessun<br />

storico metterebbe in discussione», ma non si era ancora giunti, in forza di un<br />

assunto prettamente ideologico, a riconoscere <strong>il</strong> carattere marcatamente nazionalistico<br />

e persecutorio <strong>del</strong> comunismo titoista e <strong>del</strong> suo disegno di snazionalizzazione<br />

m<strong>ed</strong>iante intimidazione, violenza e soppressione. Analoghe prese di posizione<br />

vennero allora dagli esponenti di Rifondazione, come <strong>il</strong> triestino Fausto<br />

Monfalcon che definì le pagine di Spadaro «confessioni da ombrellone, altro che<br />

documento politico». Ma nello stesso PDS <strong>il</strong> documento <strong>del</strong> segretario triestino<br />

creò molti imbarazzi, come r<strong>il</strong>evava un servizio apparso <strong>il</strong> 23 agosto 1996 sul<br />

«Corriere <strong>del</strong>la Sera» 7 . Su «l’Unità» intervenne lo storico Nicola Tranfaglia con<br />

<strong>il</strong> diffic<strong>il</strong>e compito di far quadrare <strong>il</strong> cerchio: «La riflessione storica sulla trag<strong>ed</strong>ia<br />

<strong>del</strong>la dittatura staliniana è stata qui da noi tardiva e insufficiente. […] Ma a mio<br />

avviso non ha senso difendere, come ha fatto se non sbaglio Luciano Canfora<br />

sul ‘Corriere’, i massacri inumani compiuti dagli jugoslavi sul territorio italiano».<br />

Sulla «Stampa» interveniva un altro storico, Gian Enrico Rusconi: «La [memoria]<br />

<strong>del</strong>le Foibe è rimasta […] latente, intermittente ‘inconc<strong>il</strong>iata’. […] Certamente<br />

ha subito una rimozione, politicamente manipolata dai comunisti […].<br />

ma come tutte le rimozioni – chiosava Rusconi – non poteva reggere di fronte<br />

6. M. Moder, Omissioni di storia, in «<strong>il</strong> manifesto», 22 agosto 1996.<br />

7. F. Cavadini, Foibe, <strong>il</strong> Pds si spacca a Trieste, in «Corriere <strong>del</strong>la Sera», 23 agosto 1996.

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