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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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inter venti<br />

<strong>il</strong> passaggio<br />

all’italia non<br />

avvenne<br />

automaticamente.<br />

v arie e<br />

drammatiche<br />

furono le<br />

vicissitudini<br />

politiche<br />

attraversate<br />

dai fiumani nel<br />

dopoguerra<br />

126 • studi e documenti degli annali <strong>del</strong>la pubblica istruzione<br />

Fiume, che si affaccia sul Golfo <strong>del</strong> Quarnaro, tradizionalmente fu sempre una<br />

città libera e tale peculiarità venne sancita ufficialmente nel 1779 dal rescritto<br />

sovrano di Maria Teresa d’Austria. Il diploma teresiano stab<strong>il</strong>ì, in modo <strong>del</strong> tutto<br />

eccezionale, la posizione politica di Fiume nei termini esatti di «Separatum<br />

sacrae Regni Coronae Hungariae adnexum corpus», disponendo così per l’avvenire<br />

<strong>il</strong> trattamento <strong>del</strong>la città quale «Corpo separato» e autonomo annesso alla corona<br />

ungherese, distinto dal distretto <strong>del</strong>la vicina città di Buccari, appartenente<br />

fin dalle origini alla Croazia. Nell’Ottocento i fiumani riuscirono, nell’ambito<br />

<strong>del</strong>l’Impero austroungarico, con ab<strong>il</strong>i manovre politiche a mantenere inalterata<br />

la propria avita autonomia. Grazie al capitale ungherese Fiume vide ampliato <strong>il</strong><br />

suo porto, mentre la sua favorevole posizione geografica e politica favorì l’installazione<br />

di importanti industrie. Nei primi anni <strong>del</strong> Novecento <strong>il</strong> porto di Fiume<br />

era l’undicesimo porto europeo per importanza.<br />

Con lo scoppio <strong>del</strong>la Prima guerra mondiale (1914-1918) Fiume si trovò coinvolta,<br />

si può dire, quasi in prima linea. <strong>Le</strong> sorti <strong>del</strong> conflitto furono, seppur faticosamente,<br />

favorevoli all’Italia. Qualche giorno prima <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>la guerra<br />

la maggioranza dei fiumani, sentendosi italiana, prev<strong>ed</strong>endo lo sfacelo <strong>del</strong> vecchio<br />

Impero austro-ungarico e la costituzione <strong>del</strong> nuovo Stato dei serbi, croati<br />

e sloveni, volle prevenire l’eventuale assegnazione al nuovo Stato slavo, indicendo<br />

un plebiscito col quale fu chiesta l’annessione al Regno d’Italia (proclama<br />

<strong>del</strong> 30 ottobre 1918).<br />

Il passaggio all’Italia però non avvenne automaticamente. Varie e drammatiche<br />

furono le vicissitudini politiche attraversate dai fiumani nel dopoguerra; essi vissero<br />

l’impresa dannunziana a cui fece seguito l’esperienza <strong>del</strong>lo Stato libero e infine<br />

la tanto attesa annessione all’Italia, avvenuta <strong>il</strong> 27 gennaio 1924 col Trattato<br />

di Roma, stipulato fra i regni d’Italia e di Jugoslavia. Fiume, dopo la sconfitta<br />

<strong>del</strong>l’Italia nella Seconda guerra mondiale, fu c<strong>ed</strong>uta per effetto <strong>del</strong> Trattato<br />

di Pace di Parigi <strong>del</strong> 1947, assieme all’Istria e a Zara (in Dalmazia), dall’Italia<br />

all’allora Repubblica F<strong>ed</strong>erale Popolare di Jugoslavia, le cui truppe l’avevano<br />

occupata <strong>il</strong> 3 maggio 1945.<br />

Tuttavia, pur riconoscendo ai partigiani jugoslavi <strong>il</strong> merito storico di aver lottato<br />

con successo contro <strong>il</strong> nazifascismo, bisogna anche aggiungere che <strong>il</strong> nuovo<br />

regime comunista jugoslavo dai connotati totalitari, violenti e antidemocratici,<br />

fu mal tollerato dai fiumani i quali nel giro di pochi anni furono praticamente<br />

costretti alla dura via <strong>del</strong>l’es<strong>il</strong>io. Almeno l’88% <strong>del</strong>la popolazione di Fiume lasciò<br />

la città per recarsi in Italia; molti fiumani emigrarono nel resto <strong>del</strong> <strong>mondo</strong><br />

(Australia, Canada, Argentina, ecc.) 2 . Attualmente a Fiume vivono circa 4500<br />

2. Per approfondire la storia fiumana, istriana e dalmata dalla fine <strong>del</strong>l’Ottocento al Novecento<br />

v<strong>ed</strong>i fra gli altri: G. Kobler, Memorie per la storia <strong>del</strong>la liburnica città di Fiume, Mohovich, Fiume,<br />

1896; G. Praga, Storia di Dalmazia, Dall’Oglio, Varese, 1981; AA.VV., Istria una regione<br />

di frontiera, a cura di F. Salimbeni, Morcelliana, Brescia, 1994; R. Pupo, L’esodo degli italiani<br />

da Zara, Fiume e l’Istria (1943-1956), in «Passato e Presente», n. 40, Giunti, Firenze, 1997;

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