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Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

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<strong>Le</strong> <strong>vicende</strong> de L <strong>confine</strong> orient a <strong>Le</strong> <strong>ed</strong> i L <strong>mondo</strong> de LLa s cuo La • 169<br />

un’esperienza<br />

didattica:<br />

La «Giornata<br />

de L r icordo»<br />

Promuovere attività didattiche che aiutino le nuove generazioni a non dimenticare<br />

è l’obiettivo a cui punto in qualità di docente, <strong>del</strong>la <strong>scuola</strong> secondaria di primo<br />

grado, consapevole di quanto asserito da Cicerone nel De Oratore: «Historia<br />

magistrae vitae». Un lavoro <strong>il</strong> mio che non si esaurisce in classe, ma che tende<br />

a coinvolgere tutto l’Istituto Comprensivo St. «Don G. Bosco» di Corigliano<br />

Calabro presso <strong>il</strong> quale insegno, attraverso attività comuni proposte nel POF.<br />

Particolarmente significativa è stata l’attività didattica relativa al «Giorno <strong>del</strong> Ricordo»<br />

realizzata nelle classi IA e IB <strong>del</strong>la <strong>scuola</strong> secondaria di primo grado. Ho<br />

inteso da subito far prendere coscienza agli alunni <strong>del</strong> periodo storico di riferimento,<br />

1943-1947, <strong>del</strong> contesto geografico, <strong>il</strong> Carso, e <strong>del</strong>l’importanza di non<br />

dimenticare. Lo studio geologico <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le sue depressioni carsiche ha<br />

permesso agli alunni di conoscere le foibe, cimiteri a cielo aperto, in cui hanno<br />

perso la vita un numero di vittime non definito compreso tra 5000 e 11.000, di<br />

origine italiana, slovena e croata, la maggior parte <strong>del</strong>le quali ‘colpevoli’ di vivere<br />

in un territorio devastato dalla Seconda guerra mondiale e dai suoi risvolti politici.<br />

La scelta di una metodologia, molto affine a quella ut<strong>il</strong>izzata dagli storici, che<br />

ha proposto la lettura <strong>del</strong>le fonti e <strong>del</strong>le testimonianze dei superstiti, mi ha permesso<br />

di indirizzare i discenti a ricercare le cause, remote e politiche, degli eccidi<br />

che avvennero in Venezia Giulia e in Dalmazia, ad opera per lo più di partigiani<br />

iugoslavi. Questo ha permesso ai discenti di sapere che a seguito <strong>del</strong>l’età napoleonica<br />

si impose in Europa <strong>il</strong> concetto di Stato-nazione; allora istriani e dalmati<br />

cominciarono a identificarsi nelle moderne nazionalità: italiana, slovena, serba<br />

e croata. Ciascuna <strong>del</strong>le fazioni cominciò a lottare per riunire le proprie terre alle<br />

rispettive madrepatrie. Questa contrapposizione etnica fu la causa remota dei<br />

massacri nelle foibe. Attraverso le ricerche, però, agli allievi è stato dato di conoscere<br />

altre cause: cause occasionali; cause vendicative, contro <strong>il</strong> regime fascista<br />

etnico-anessionistico per eliminare chi ostentava l’annessione di queste terre alla<br />

Jugoslavia; cause di carattere etnico-politico per eliminare gli oppositori <strong>del</strong> regime<br />

comunista di Tito. L’attività, che ha suscitato interesse negli allievi, è stata<br />

inter venti<br />

di<br />

vita minisci<br />

promuovere<br />

attività<br />

didattiche<br />

che aiutino<br />

le nuove<br />

generazioni<br />

a non<br />

dimenticare<br />

è l’obiettivo<br />

a cui punto in<br />

qualità<br />

di docente

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