31.05.2013 Views

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

inter venti<br />

L’argomento<br />

è talmente<br />

vasto da offrire<br />

ampie<br />

opportunità<br />

di valutazioni<br />

veramente<br />

al di là di ogni<br />

posizione<br />

ideologica<br />

166 • studi e documenti deg Li anna Li de LLa pubb Lica istruzione<br />

dall’8 settembre iniziano a verificarsi i primi episodi di ost<strong>il</strong>ità antiitaliana, con<br />

un numero imprecisato di vittime.<br />

Nel maggio <strong>del</strong> 1945 Tito, occupata l’Istria, metterà in atto una politica di persecuzioni,<br />

vessazioni <strong>ed</strong> espropri ai danni degli Italiani che culminerà nel dramma<br />

<strong>del</strong>le foibe e nell’esodo. Fino al Trattato di Osimo nel 1975 ci saranno continue<br />

tensioni tra i due popoli e oggi per l’Italia è un problema ancora aperto<br />

tanto che ci si chi<strong>ed</strong>e se, a più di trent’anni di distanza, resta ancora «infame»,<br />

come fu definito all’epoca, ovvero: la cessione alla Jugoslavia <strong>del</strong>la «Zona B»<br />

<strong>del</strong>l’ex Territorio libero di Trieste, passate le contrapposizioni <strong>del</strong> tempo, appartiene<br />

alla categoria <strong>del</strong> «c<strong>ed</strong>imento-tradimento» o a quella <strong>del</strong>la «necessità dolorosa<br />

<strong>ed</strong> inevitab<strong>il</strong>e», secondo l’analisi dei due schieramenti che divisero non solo<br />

Trieste, ma l’Italia intera?<br />

Su tale argomento si potrebbe ipotizzare una ricerca-azione partendo da posizioni<br />

differenti di due storici:<br />

«Guardato trent’anni dopo, <strong>il</strong> trattato di Osimo appare un po’ meno ‘infame’ e<br />

si conferma un po’ più vera la motivazione <strong>del</strong>la ‘dolorosa, ma inevitab<strong>il</strong>e necessità<br />

per <strong>il</strong> tributo da pagare all’unità europea e alla pace’» è <strong>il</strong> giudizio di Corrado<br />

Belci che, da triestino e da parlamentare <strong>del</strong>l’allora DC, collaborò alla definizione<br />

<strong>del</strong> trattato. Belci, all’epoca molto vicino ad Aldo Moro, che volle con<br />

fermezza quell’intesa, è infatti convinto che senza questo passaggio sarebbe stato<br />

più diffic<strong>il</strong>e costruire la nuova Europa.<br />

Per lo storico Paolo Simoncelli, invece, <strong>il</strong> Trattato si è rivelato un inut<strong>il</strong>e e, al<br />

tempo stesso, pesantissimo sacrificio a cui non si può certo attribuire alcun merito<br />

nell’apertura <strong>del</strong>l’Europa, «avvenuta solo in seguito al crollo <strong>del</strong> muro di Berlino<br />

e a quanto verificatosi successivamente nell’ex Jugoslavia».<br />

L’argomento è talmente vasto da offrire ampie opportunità di valutazioni veramente<br />

al di là di ogni posizione ideologica per evitare <strong>il</strong> grande e quanto mai<br />

inopportuno rischio di strumentalizzazione: sempre, nella ricerca storica, l’indagine<br />

sistematica deve essere accompagnata dalla «commozione» intesa in modo<br />

dantesco come partecipazione, comprensione degli eventi e <strong>del</strong>la sofferenza, avv<strong>il</strong>imento<br />

e angoscia per <strong>il</strong> dolore di un’umanità tutta.<br />

Da queste premesse si può sollecitare l’interesse dei giovani verso un lavoro personalizzato<br />

di ricerca individuale o di gruppo.<br />

In tal senso si possono indirizzare gli alunni verso la raccolta di testimonianze<br />

orali, anche se, in alcune località, ci può essere la difficoltà oggettiva di reperire<br />

famiglie di esuli in quanto determinati luoghi furono priv<strong>il</strong>egiati su altri<br />

per raccogliere <strong>il</strong> flusso migratorio; per esempio in Piemonte ci sono forti<br />

presenze di Istriani nel vercellese, nel torinese, nel novarese e in forma minore<br />

nelle altre province.<br />

La formula <strong>del</strong>la conferenza di un esperto è sempre valida, soprattutto per stimolare<br />

la curiosità unita ad un aggiornamento costante dei risultati <strong>del</strong>l’indagine<br />

storiografica.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!