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Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia

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qualità finale <strong>del</strong> prosciutto. In base alle norme sopra citate, il prosciutto di San Daniele<br />

viene prodotto esclusivamente con carni provenienti dall’Italia ed in particolare da suini<br />

nati allevati e macellati in 10 Regioni, più precisamente in Friuli Venezia Giulia,<br />

Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lazio e<br />

Abruzzo. Il suinetto viene tatuato entro un mese dalla nascita, ed in seguito la sua storia<br />

è documentata da una completa certificazione e dai relativi tatuaggi sulle cosce, che<br />

garantiscono anche formalmente la provenienza <strong>del</strong>lo stesso sino al momento in cui le<br />

carni divengono materia prima per la produzione di prosciutti. Durante l’allevamento il<br />

suino può essere nutrito solamente con determinati alimenti (prevalentemente di origine<br />

vegetale) che sono elencati in maniera tassativa dalla normativa vigente e dal<br />

Disciplinare di produzione. Una volta che le cosce selezionate giungono presso lo<br />

stabilimento di lavorazione (prosciuttificio), la documentazione che le segue garantisce<br />

la certezza e sicurezza igienico sanitaria che quella materia prima è idonea a diventare<br />

un prosciutto di San Daniele.<br />

Le fasi di lavorazione previste dal Disciplinare di produzione sono le seguenti:<br />

raffreddamento, rifilatura, salagione, pressatura, riposo, lavaggio, asciugamento,<br />

sugnatura, stagionatura. Il periodo minimo di lavorazione è di tredici mesi, che può<br />

anche venire protratto ulteriormente. Anche le fasi di lavorazione sono regolate da una<br />

dettagliata prescrizione normativa, e solo dopo tutta una serie di controlli, verifiche ed<br />

analisi (organolettiche e di laboratorio) il prosciutto viene marchiato e, solo allora,<br />

diviene prosciutto di San Daniele. Su tutte le fasi sopra riassunte - allevamento,<br />

macellazione, lavorazione <strong>del</strong>le carni – oltre alle autorità sanitarie nazionali, sorveglia<br />

un organismo (terzo rispetto alle parti coinvolte nella produzione <strong>del</strong> prosciutto)<br />

appositamente costituito e riconosciuto ai sensi <strong>del</strong>l’art. 10 <strong>del</strong> Reg. (CE) n. 510/2006<br />

denominato Istituto Nord Est Qualità, il quale ha l’incarico di controllare e certificare la<br />

qualità <strong>del</strong> nostro prodotto, su incarico <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>le Politiche Agricole,<br />

Alimentari e Forestali. Il prosciutto di San Daniele, per essere tale, deve possedere lo<br />

“zampino” se è con osso (ovvero non ha lo zampino se è stato preventivamente<br />

disossato), deve essere stato prodotto esclusivamente nel territorio <strong>del</strong> Comune di San<br />

Daniele <strong>del</strong> Friuli in provincia di Udine da uno dei 31 produttori abilitati, e deve<br />

arrecare sulla cotenna il marchio a fuoco <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Prosciutto di San Daniele. Il<br />

prosciutto di San Daniele a norma <strong>del</strong> Disciplinare di produzione è completamente<br />

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