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Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia

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che attuano la sola fase di ingrasso (CRPA, 2012). Il razionamento e il piano alimentare<br />

devono essere tarati per soddisfare i fabbisogni nutritivi <strong>del</strong>le diverse linee genetiche e<br />

per garantire le performance produttive dei suini, considerando che le richieste di<br />

nutrienti si modificano nel corso <strong>del</strong>l’accrescimento e <strong>del</strong> finissaggio. Una corretta<br />

nutrizione, precision feeding, concorre inoltre in modo sostanziale allo stato di<br />

benessere e di salute degli animali, consentendo di ridurre l’impiego di farmaci e<br />

l’impatto ambientale derivante dalle immissione di azoto e di fosforo nelle acque e nel<br />

suolo e dalle emissioni di gas serra.<br />

I fabbisogni nutrizionali sono definiti in base alla crescita dei tessuti ed il recente<br />

sistema americano <strong>del</strong>l’NRC <strong>del</strong> 2012 prevede di considerare il contenuto dietetico di<br />

proteina ideale, la digeribilità ileale degli aminoacidi, e l’energia netta, modificando in<br />

parte i parametri presi in considerazione nell’edizione <strong>del</strong> 1988 e quelli proposti<br />

dall’INRA nel 1984, che si riferivano al contenuto di proteina grezza, di lisina ed altri<br />

aminoacidi, di energia digeribile e metabolizzabile.<br />

Per un’applicazione efficace dei piani di razionamento e di alimentazione, è necessario<br />

conoscere il potenziale di accrescimento <strong>del</strong> genotipo allevato e per questo è importante<br />

conoscere principalmente i seguenti parametri (Schinckel e de Lange, 1996):<br />

1. accrescimento proteico;<br />

2. ripartizione <strong>del</strong>l’energia ingerita fra proteina e grasso al di sopra dei fabbisogni<br />

di mantenimento;<br />

3. ingestione giornaliera di sostanza secca e di energia.<br />

Il principale limite all’individuazione <strong>del</strong> piano nutritivo nel corso <strong>del</strong>l’accrescimento è<br />

la mancanza di un metodo scientifico corretto per stimare questi parametri (Schinckel,<br />

1994a) e quindi determinare gli esiti economici.<br />

La deposizione di proteina determina i fabbisogni nutritivi per l’accrescimento, la<br />

composizione <strong>del</strong>l’incremento di peso vivo e la risposta <strong>del</strong>l’animale al piano<br />

alimentare e alle migliorie <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>l’allevamento. In Figura 2 sono riportate le<br />

curve ottimali di deposizione di proteina di suini ad alto, medio e basso potenziale di<br />

crescita, dalle quali si può osservare come le differenze legate al genotipo diventino più<br />

elevate dopo i 90 kg di peso vivo. In linea generale, i genotipi caratterizzati da una<br />

maggiore deposizione di proteina fino a 90 kg continuano a mantenere una velocità di<br />

sintesi superiore anche dopo, rispetto ai suini con un potenziale di accrescimento<br />

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