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Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia

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L’Italia ha un’antica tradizione, che si fonda sull’uso di ingredienti e metodologie, che<br />

sono state modificate nel tempo da operatori artigiani e industriali. Ogni regione può<br />

vantare salami tipici con ricette tipiche, anche se spesso l’industria, indipendentemente<br />

dalla sua collocazione, è da tempo in grado di produrre qualsiasi prodotto “tipico”.<br />

Differenze nelle ricette sono osservate tra i salami prodotti al Nord da quelli <strong>del</strong> Sud.<br />

Nel Nord d’Italia si osserva un uso limitato di spezie e droghe (solo pepe e aglio), nel<br />

Sud oltre al pepe e all’aglio si usano peperoni, pomodori, semi di finocchi e aglio.<br />

Differenze sono osservate nella scelta <strong>del</strong> tipo di bu<strong>del</strong>lo, <strong>del</strong> rapporto magro/grasso, <strong>del</strong><br />

tipo di macinatura e <strong>del</strong>la quantità di sale impiegato. Pertanto l’Italia può vantare in un<br />

gran numero di salami tipici, con ricette specifiche derivanti dalla cultura tradizionale<br />

locale o regionale. Alcuni di questi insaccati, come il salame di Varzi, Brianzolo,<br />

Ungherese, Cacciatore, Felino, Milano, Cremonese, tipo Fabriano, piacentino, toscano,<br />

campagnolo, salsiccione, ventricina, come la soppressa coppata, lombata, siciliana,<br />

romana, spianata e calabrese e come le salsicce crude stagionate di Napoli dolce e<br />

piccante e la lucana, sono ormai apprezzati anche a livello europeo o mondiale. Ognuno<br />

ha una propria ricetta, un proprio sapore, una propria tecnologia di produzione, ma tutti<br />

sono prodotti in seguito a stagionature, che variano dai 21 giorni ai 6-12 mesi. Il tempo<br />

e la metodologia di stagionatura influenza il sapore e l’odore (frazione aromatica<br />

volatile), la consistenza, il grado di acidità. In particolare il tempo di<br />

asciugatura/maturazione permette di suddividere i salami in tre categorie: lunga, corta e<br />

media stagionatura o meglio a fermentazione lenta, media e rapida. I salami a corta<br />

stagionatura solitamente sono ottenuti grazie all’intervento di batteri lattici, che<br />

acidificando l’impasto, inibiscono i microrganismi responsabili <strong>del</strong>l’alterazione e i<br />

patogeni. L’acidificazione e la contemporanea disidratazione (perdita di umidità)<br />

permettono la maturazione e danno aroma e stabilità al salame. In tali salami, lo<br />

zucchero eventualmente aggiunto favorisce lo sviluppo di batteri lattici, che liberano<br />

acido lattico e frazioni aromatiche, e conferiscono al salame le caratteristiche chimicofisiche,<br />

microbiologiche e organolettiche desiderate: consistenza, tenuta <strong>del</strong>la fetta,<br />

colore e aroma. La velocità di fermentazione dei batteri lattici, strettamente legata alla<br />

temperatura e alle umidità relative impiegate, produce una rapida diminuzione <strong>del</strong> pH,<br />

la coagulazione <strong>del</strong>le proteine con conseguente tenuta <strong>del</strong>la fetta, un colore rosato per<br />

reazione <strong>del</strong> nitrito con la mioglobina (nitrosilmioglobina). Tuttavia non sempre il<br />

consumatore italiano apprezza tali salami perché la consistenza è gommosa e al gusto<br />

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