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Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia

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l’acidità prevale sull’aroma. In altre parole i salami ottenuti con fermentazione rapida<br />

sono acidi e poco aromatici. Viceversa i salami a media e a lunga stagionatura (oltre i<br />

30 giorni) sono poco acidi e molto aromatici. La stagionatura avviene lentamente, la<br />

variazione <strong>del</strong> pH è limitata. Il valore di pH più basso è di 5,2 – 5,3 unità, valore che<br />

viene raggiunto circa dopo 10-15 giorni. Lentamente il pH risale fino a fine maturazione<br />

raggiungendo valori di 5,5 – 5,6. In questo modo la tenuta <strong>del</strong>la fetta è buona, non si<br />

sbriciola al taglio. Inoltre già dopo 4 settimane, la consistenza è plastica e non elastica e<br />

il colore è rosso carico, dovuto alla produzione di nitrosilmioglobina e a un ambiente<br />

ridotto. In questa tipologia la maturazione è svolta da cocchi coagulasi negativi catalasi<br />

positivi (CNCPC, Staphylococcus carnosus, St. xilosusu, Kocuria spp.) e da lattobacilli.<br />

I primi producono molecole antiossidanti, lipasi e proteasi che liberano aromi, i secondi<br />

fermentano gli zuccheri naturali o aggiunti e liberano acidi organici, che inibiscono lo<br />

sviluppo dei microrganismi alteranti e patogeni. Parallelamente all’attività batterica<br />

interviene l’asciugatura, che disidrata il salame e conseguentemente si osserva un<br />

aumento <strong>del</strong>la concentrazione salina, che abbassa l’attività <strong>del</strong>l’acqua (Aw).<br />

I CNCPC riducono il nitrato a nitrito, che ha un’azione inibente nei confronti <strong>del</strong>la flora<br />

saprofita e alterante e <strong>del</strong> Clostridium botulinum. Le fasi di produzione <strong>del</strong> salame<br />

comprendono: scelta <strong>del</strong>la carne e <strong>del</strong> grasso, preparazione degli ingredienti e degli<br />

additivi; preparazione degli impasti; insacco; stufatura; asciugamento; stagionatura. I<br />

tempi, le temperature e le umidità relative di ogni fase cambiano secondo la tipologia di<br />

salame, artigianale e industriale, anche se oggi le differenze sono minime o trascurabili.<br />

Infatti l’artigiano utilizza materie prime, ingredienti e una tecnologia, che non hanno<br />

nulla da invidiare alla media o alla grossa industria.<br />

Di seguito riportiamo un esempio di produzione <strong>del</strong> salame:<br />

1) Scelta <strong>del</strong>la carne e <strong>del</strong> grasso. Si usa carne fresca di animali maturi (esempio spalle<br />

disossate, snervate/sgrassate, magro di prosciutto, ton<strong>del</strong>li, refili di pancetta e di altri<br />

prodotti di salumeria). La carne, tenuta a -2°C, non deve presentare patine viscide, odori<br />

anormali, e deve essere di colore rosso-rosa. Il pH deve essere compreso tra 5,6 – 5,8 e<br />

mai superiore a 6,2 e un Aw pari a 0,98. Deve avere una carica microbica compresa tra<br />

10 3 e 10 4 UFC/g o cmq, raramente viene utilizzata carne con carica microbica superiore.<br />

Il grasso, di colore bianco, deve essere duro (pancetta scotennata, grasso di prosciutto,<br />

guanciale, gola scotennata, lardo, ecc.) cioè povero di acidi grassi insaturi, deve essere<br />

privo di oleosità e di odori anormali. Il suo punto di fusione deve essere superiore a<br />

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