Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia
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I principali parametri riproduttivi misurati nei due allevamenti sono risultati in linea con<br />
quelli attesi per le scrofe Large White e in generale possono essere considerati molto<br />
buoni (Tabella 3), considerando che nei due allevamenti venivano allevate scrofe di una<br />
genetica diversa da quello fino a quel momento impiegata e che i riproduttori introdotti<br />
erano scrofette. I valori medi e assoluti dei parametri riproduttivi oggetto di rilevazione<br />
nel quadriennio (Tabella 4) evidenziano un numero di più di due parti l’anno, con una<br />
media di 12 nati vivi per parto e 1,4 interventi fecondativi per parto. Il numero di<br />
svezzati per parto è invece più contenuto, a causa <strong>del</strong>la mortalità in sala parto.<br />
I valori degli indici di performance riproduttiva misurati nel corso <strong>del</strong> quadriennio sono<br />
<strong>del</strong> tutto in linea con quelli riportati da Interpig (2010), con l’unica eccezione <strong>del</strong><br />
numero di parti l’anno, risultati inferiori per le scrofe <strong>del</strong> progetto. L’apparente minore<br />
efficienza riproduttiva è da ascrivere in parte all’età degli animali negli allevamenti, in<br />
quanto il nuovo parco riproduttori era inizialmente costituito da scrofe nullipare, e in<br />
parte dalla scelta di programmare le inseminazioni “a bande”, raggruppando quindi le<br />
scrofe per la fecondazione in periodi predeterminati. Nel caso di un numero ridotto di<br />
scrofe, questa scelta può infatti comportare un allungamento <strong>del</strong>l’interparto in alcuni<br />
soggetti, con una riduzione, seppure leggera, <strong>del</strong> numero di parti all’anno. Tuttavia,<br />
questa modalità operativa consente di migliorare l’efficienza <strong>del</strong> ciclo di ingrasso, in<br />
quanto i magroncelli che sono avviati all’allevamento sono coevi e quindi rispondono in<br />
modo più omogeneo ai ritmi e modalità di somministrazione <strong>del</strong>le razioni.<br />
Allevamento <strong>del</strong> suino pesante<br />
Alimentazione e piani di razionamento<br />
I suini all’ingrasso possono essere alimentati “a secco” o “con broda” e, se allevati per<br />
le DOP, devono anche rispettare le prescrizioni alimentari dei disciplinari che<br />
prevedono vincoli sulle percentuali degli alimenti zootecnici. Ad esempio, fino a 80 kg<br />
di peso vivo i cereali devono costituire almeno il 45% <strong>del</strong>la sostanza secca <strong>del</strong>la dieta.<br />
Durante la fase di ingrasso la quantità minima di cereali deve essere superiore al 55%<br />
<strong>del</strong>la sostanza secca, considerando che il mais non deve comunque superare il 55%<br />
<strong>del</strong>la sostanza secca. Inoltre, il siero di latte non può superare i 15 litri capo giorno e il<br />
contenuto in acido linoleico deve essere inferiore al 2% <strong>del</strong>la dieta. Il rispetto dei<br />
disciplinari limita pertanto le formulazioni e le razioni proposte non differiscono di<br />
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