Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia
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alteranti. Dopo triturazione si ha l’aggiunta <strong>del</strong> sale e degli additivi/ingredienti. Dopo si<br />
procede con l’impastamento e quindi l’impasto deve essere lasciato in marne per un<br />
tempo massimo di 18 - 24 ore a 0 - 2°C per favorire la diffusione <strong>del</strong>la concia nelle parti<br />
magre e la formazione di nitrosomioglobina responsabile <strong>del</strong> tipico colore rosso dei<br />
salami. Quindi l’impasto viene insaccato in bu<strong>del</strong>li naturali (torto bovino da intestino<br />
tenue, dritto da colon, cieco, gentile da retto) o artificiali (collagene ricostituito,<br />
cellulosici o di materiali plastici-poliammidi, poliesteri, eccetera), in sottovuoto per<br />
evitare che rimangano bolle d’aria, responsabili di ossidazioni.<br />
4) Stufatura/asciugatura. I salami, disposti su bastoni e grate, sono posti in celle a<br />
temperature di 24°C a U.R. massime (85 - 90%). Si dice che il salame faccia la “sauna”.<br />
Questa fase è necessaria perché l’impasto a cuore deve raggiungere la temperatura, che<br />
si userà in cella di asciugatura. Al massimo è permessa una differenza di 3°C tra<br />
l’impasto e l’ambiente esterno. Dopo insacco non si può subito disidratare, pena<br />
l’insorgenza di incrostamenti superficiali. Se lo strato di impasto attaccato al bu<strong>del</strong>lo si<br />
incrosta non sarà più possibile disidratare il prodotto in maniera omogenea, e<br />
conseguentemente si osserverà internamente uno sviluppo anomalo di germi<br />
acidificanti, alteranti e/o patogeni. Segue l’asciugatura. Questa è una fase <strong>del</strong>icata e<br />
fondamentale perché porta a stabilizzare il prodotto. Le principali modificazioni<br />
chimico-fisiche profonde dovute alla disidratazione e all’intervento dei microrganismi<br />
naturalmente presenti o aggiunti come starter intervengono in questa fase. Occorre<br />
severamente controllare la temperatura e l’umidità relativa. Temperature e U.R.<br />
appropriate producono una riduzione <strong>del</strong>l’umidità e quindi <strong>del</strong>l’Aw <strong>del</strong> salame e<br />
permettono lo sviluppo di CNCPC e batteri lattici, responsabili <strong>del</strong>la produzione di<br />
acidità e aromi e di conseguenza <strong>del</strong>la maturazione <strong>del</strong> prodotto. Infatti temperature<br />
iniziali di 25 - 28°C favoriscono lo sviluppo di pediococci e una rapida acidificazione,<br />
mentre temperature iniziali di 18 - 24°C favoriscono lo sviluppo dei CNCPC e dei<br />
lattobacilli. La regola aurea <strong>del</strong>la fase di asciugatura implica una temperatura iniziale di<br />
24°C, che diminuisce di 2°C/giorno fino a fine asciugatura, quanto viene raggiunta la<br />
temperatura di 12 - 13°C. Le U.R. variano dal 65 al 85%, e ciò permette una<br />
disidratazione omogenea <strong>del</strong> prodotto. I salami prodotti senza l’impiego di temperature<br />
e U.R. controllate vengono asciugati in ambienti (cantine o stanze) a temperatura<br />
costante (esempio 14 °C) e di conseguenza i tempi si allungano fino a qualche mese. In<br />
caso di ambiente secco è buttata <strong>del</strong>l’acqua sul pavimento di questi ambienti. Alla fine<br />
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