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Senza titolo-2 - aafvg associazione allevatori del friuli venezia giulia

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<strong>del</strong>le regioni di provenienza <strong>del</strong>le cosce suine fresche utilizzate per la lavorazione ai fini<br />

<strong>del</strong>la DOP Prosciutto di San Daniele.<br />

Il secondo punto <strong>del</strong> Piano di Settore Suinicolo, relativo a un mo<strong>del</strong>lo condiviso <strong>del</strong>la<br />

valutazione <strong>del</strong>le carcasse e di una base unica per la determinazione <strong>del</strong> prezzo in<br />

rapporto alla qualità, sia per la carne fresca sia per i tagli <strong>del</strong> suino destinati alle<br />

produzioni DOP, è probabilmente l’aspetto di maggiore rilievo per la costituzione di<br />

una filiera nella Regione Friuli Venezia Giulia.<br />

L’applicazione sul territorio nazionale <strong>del</strong> Reg. Ce 3220/84 ha per effetto il pagamento<br />

a peso morto dei suini e l’obbligo, per i macelli, di dotarsi di strumenti per la<br />

classificazione oggettiva <strong>del</strong>le carcasse suine, con l’obiettivo di definirne il prezzo da<br />

trasmettere al Ministero tramite le Camere di commercio competenti. Il Regolamento<br />

permette quindi una valorizzazione <strong>del</strong>la qualità attraverso meccanismi premiali di<br />

prezzo per gli <strong>allevatori</strong> che producono suini con caratteristiche migliori <strong>del</strong>le carcasse e<br />

<strong>del</strong>le cosce per la DOP Prosciutto di San Daniele.<br />

L’attuazione <strong>del</strong> Piano di Settore Suinicolo ha portato all’attuale sistema di raccolta e di<br />

trasmissione dei dati dal macello direttamente a una banca dati, gestita dall’INEQ.<br />

Questo sistema permette una totale trasparenza <strong>del</strong>le fasi di raccolta con l’inserimento<br />

dei dati nel database remoto <strong>del</strong>l’INEQ già in sede di macellazione. Lo scambio<br />

telematico <strong>del</strong>le informazioni tra gli allevamenti, gli stabilimenti di macellazione e di<br />

trasformazione e gli organismi di controllo, assieme alla possibilità di tracciare dalla<br />

propria azienda i dati di carattere generale mediante password, sono formidabili<br />

strumenti di garanzia <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la DOP e di controllo sulla qualità oggettiva <strong>del</strong><br />

prodotto nei diversi punti <strong>del</strong>la filiera.<br />

Una misura ulteriore, attuata fin dal 2008, ha previsto per la Regione Friuli Venezia<br />

Giulia il rinforzo dei controlli di non conformità <strong>del</strong>le cosce da parte degli ispettori<br />

<strong>del</strong>l’INEQ direttamente nei macelli. In tal modo si riducono i resi di cosce non conformi<br />

già nello stabilimento di macellazione e si stimola l’allevatore a selezionare i suini a<br />

fine ciclo da inviare al macello prima <strong>del</strong>la partenza dall’azienda, riducendo la loro<br />

disomogeneità. D’altra parte, il macellatore può classificare gli allevamenti in funzione<br />

<strong>del</strong>la serie storica <strong>del</strong>le partite consegnate, prevedendo, in un’ottica di filiera, un premio<br />

sul prezzo di acquisto in rapporto alla qualità oggettiva <strong>del</strong>le carcasse. Gli effetti<br />

positivi <strong>del</strong> sistema di controllo possono estendersi anche a valle <strong>del</strong>la filiera. Il<br />

prosciuttificio dispone, infatti, di cosce conformi e più omogenee e può prevedere dei<br />

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