Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

pare abbiano mai presentato criticità di questo tipo, soprattutto perche sono
utilizzabili a concentrazioni bassissime di principio attivo. Si configurano (o meglio, si
configurerebbero) quindi come eccellenti candidati ad un uso militare estensivo, oltre
che all’impiego da parte delle forze di polizia. Tuttavia, da tempo sono attive forti
polemiche e disquisizioni varie sul fatto che queste sostanze possano ricadere nelle
proibizioni espresse dalla Convenzioni sulle armi chimiche. In effetti, quando usati
come mezzi di combattimento, e non rientrando generalmente fra gli agenti chimici
utilizzati per fini farmacologici o altri fini esclusi dai divieti della CWC 273 , potrebbero
ritenersi come “armi chimiche”. Gli Stati Uniti sostengono ovviamente che di armi
chimiche non possa parlarsi 274 . Tuttavia, anche qualora non definibili come “armi
chimiche, il loro impiego sarebbero comunque vietato ai sensi dell’Articolo I.5 della
CWC vieta l’impiego dei Riot control agents come mezzi di combattimento, come
definiti dall’Articolo II.7 275 Ai sensi del diritto internazionale vigente, i composti
maleodoranti trovano, dunque, un limite evidente di applicazione, in qualità di “mezzo
di combattimento” 276 .
4) Altri sistemi chimici non letali anti personale
Fra le tecnologie chimiche non letali con applicazione contro personale, sono
generalmente compresi anche sistemi atti a “marchiare” o contrassegnare con
apposite vernici, tinture o particolari materiali, solitamente in forma del liquido o di
polvere disciolta in appositi solventi, i vestiti o la pelle degli individui o dei gruppi (in
genere, all’interno di una folla in tumulto, i dimostranti facinorosi, impedendo loro di
confondersi tra quelli pacifici), per agevolarne l’ identificazione e l’eventuale arresto.
273 Tranne quelli che si utilizzano in campo industriale (profumeria, settore alimentare, ecc)
274 Si tenga anche conto delle riserve apposte alla CWC dagli Stati Uniti in sede di apposizione della firma e quindi di
successiva ratifica della Convenzione, proprio in relazione ai “Riot control Agents” (si veda oltre, Capp. IV e V).
275 CWC, Articolo II.7: "Riot Control Agent" means: Any chemical not listed in a Schedule, which can produce rapidly in
humans sensory irritation or disabling physical effects which disappear within a short time following termination of
exposure.”
276 Avendo disponibilità di dati clinici effettivi sui gas maleodoranti, che abbiamo visto, non sono tuttavia noti, (non sono
note neppure le formule dei principali composti maleodoranti utilizzati) , e potendo di conseguenza con un certo margine di
certezza, a fronte di una valutazione medica di tali dati, affermare che i gas maleodoranti non violino gli altri divieti posti dal
DIU (tenendo anche conto delle modalità di dispersione e dell’utilizzo che ne venga fatto), si potrebbe giungere ad affermare
forse, che il divieto posto dalla Convenzione sulle armi chimiche, non ha fondati motivi scientifici di sussistenza (in relazione
ai gas maleodoranti), dovendo trovare la sua radice in motivazioni di altra natura, e segnatamente politiche, strategiche (legati
ai possibili rischi di escalation, che tuttavia, a ben vedere, appaiono limitati stante l’effetto “palese” dei maleodoranti, che
difficilmente potrebbe dar adito a convincimenti sulla diversa natura degli agenti utilizzati) e culturali. Tuttavia tali dati non
sono stati reperiti nel periodo di elaborazione della presente ricerca, ed essendoci dovuti limitare all’analisi del materiale
disponibile, non è stato possibile effettuare un approfondimento di tal genere, né tantomeno aprire spunti costruttivi tesi
all’aggiornamento del DIU (diversamente da quanto fatto per i lacrimogeni e gli irritanti al peperoncino, di cui le formule e
una notevole quantità di dati circa gli effetti sulla salute umana sono disponibili; si veda, Cap. V) .
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