Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica
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onde evitare l’innescarsi <strong>di</strong> incontrollabili spirali <strong>di</strong> violenze e ritorsioni, tali da<br />
condurre, magari, alla compromissione dell’intera operazione.<br />
Il ricorso alla forza, nell’ambito <strong>di</strong> tali operazioni, è indubbiamente lecito, dal<br />
punto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co, nella misura e nei limiti previsti dal <strong>di</strong>ritto internazionale, dalla<br />
legislazione interna e dalle Rules of Engagement.<br />
L’uso della forza, tuttavia, anche quando limitato ai fini <strong>di</strong> legittima <strong>di</strong>fesa, <strong>non</strong><br />
agevola la creazione <strong>di</strong> un clima <strong>di</strong> serenità e riconciliazione sociale, apparendo,<br />
talvolta, e comunque, in concetto, in antitesi rispetto agli obiettivi e gli scopi principali<br />
<strong>di</strong> ogni operazione <strong>di</strong> peace support e <strong>non</strong> coerente, soprattutto, con la promozione e<br />
lo sviluppo della cultura del rispetto dei <strong>di</strong>ritti umani che sostanzia l’essenza stessa <strong>di</strong><br />
tali operazioni.<br />
Nelle PSO volte, per natura, a restituire stabilità, a prevenire la violenza,<br />
raffreddare le conflittualità, costringere i contendenti al <strong>di</strong>alogo, evitare <strong>di</strong>sastri<br />
umanitari, è in<strong>di</strong>spensabile reagire ad azioni ostili con ogni cautela, limitando i danni<br />
ed il coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>non</strong>-combattenti.<br />
Caratteristica principale dei nuovi teatri operativi, delineati da tali operazioni, è,<br />
infatti, la forte densità <strong>di</strong> popolazione che li contrad<strong>di</strong>stingue. <strong>Le</strong> forze militari si<br />
trovano spesso a doversi confrontare con fenomeni <strong>di</strong> guerriglia, atti terroristici e<br />
scontri cruenti, in situazioni dove la commistione <strong>di</strong> forze militari, forze irregolari,<br />
paramilitari o fazioni armate <strong>di</strong> insorti alle popolazioni civili, è la regola. Talora, inermi<br />
civili vengono appositamente coinvolti ed utilizzati come scu<strong>di</strong> umani.<br />
<strong>Le</strong> aree <strong>di</strong> operazioni presentano spesso caratteristiche morfologiche<br />
complesse, come gli ambienti urbanizzati, dove possono svolgersi episo<strong>di</strong> tattici <strong>di</strong><br />
combattimento negli abitati (urban warfare), a stretto contatto con la popolazione e in<br />
zone densamente abitate.<br />
Gli interventi militari dell’ultimo decennio, nell’ambito delle CRO, hanno visto, la<br />
comparsa della “folla” quale un nuovo attore <strong>di</strong> primo piano, con cui i contingenti si<br />
sono dovuti spesso confrontare. Assembramenti o manifestazioni, più o meno<br />
spontanei, e sommosse popolari sono spesso dovute alla <strong>di</strong>sperazione <strong>di</strong> popolazioni<br />
in stato <strong>di</strong> estrema in<strong>di</strong>genza, a causa dell’elevato degrado istituzionale, sociale ed<br />
infrastrutturale tipico dei contesti dove le forze armate si trovano a dover intervenire.<br />
Spesso tali assembramenti, sono suscettibili, qualora strumentalizzati per i propri<br />
interessi da gruppi ideologici o da organizzazioni criminali, <strong>di</strong> manifestarsi in<br />
comportamenti ostili e violenti, fino a sfociare in violenti <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni, tali da poter<br />
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