Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

natura medico-sanitaria delle conseguenze biologiche dell’impiego delle “armi non
letali”.
a) Tripartizione per target
L’elemento di discrimine fondamentale da porsi alla base di qualsiasi
tassonomia, è senza dubbio un criterio distintivo di natura funzionale che consenta di
distinguere le “Armi non letali” in relazione al target verso cui sono utilizzate (e sono
utilizzabili affinché mantengano la caratteristica di bassa letalità) .
Il che ci appare essere, fra l’altro, assolutamente razionale ed utile ancor più se
accompagnato al riferimento del contesto operativo ed alle finalità di utilizzo 132 .
Quale prima distinzione alla base della nostra classificazione (tassonomia),
poniamo dunque la nota “tripartizione per target”, emersa già dalla fine degli anni 90
ad opera del JNLWD 133 adottata quale fondamentale criterio di discrimine fra le
tecnologie non letali dalla NATO Research and Techology Organisation 134 ed
utilizzata ormai convenzionalmente in tutti i consessi internazionali e dalla gran parte
della letteratura. La tripartizione distingue:
a) Sistemi Non letali Anti-personale, utilizzati ed utilizzabili nel controllo delle folle
(riot control e crowd control), per l’immobilizzazione di individui, l’interdizione di
aree a personale, la bonifica di impianti, strutture ed aree;
b) Sistemi non letali Anti-materiale, per l’immobilizzazione o neutralizzazione di
veicoli, navi, aerei ed equipaggiamenti, nonché per l’interdizione di aree a veicoli.
c) Sistemi non letali Anti-capacità, per la neutralizzazione di impianti, sistemi ed
infrastrutture e per l’impedimento all’uso di armi, sistemi e capacità, comprese le
armi di distruzione di massa.
Le categorie anti materiale ed anti capacità talora vengono considerate
congiuntamente. 135
132 Si veda, oltre, subparagafo c.
133 Cfr. NATIONAL INSTITUTE OF JUSTICE, NATIONAL SECURITY RESEARCH, Department of Defense Nonlethal
Weapons and Equipment Review: A Research Guide for Civil Law Enforcement and Corrections: Department of Justice,
National Institute of Justice, . Washington, DC, 2004, p. 55.
134 Cfr, ad esempio: RTO Technical Report, RTO-TR-SAS-060 Pre-release: Non-Lethal Weapons Effectiveness Assessment
Development and Verification Study, apr. 2008, ISBN 978-92-837-0077-7, op. cit , Chapter 3, p. 3- 2; Table 9.
135 Per esempio nel Joint Concept for Non-Lethal Weapons, January 1998. http://www.fas.org/man/dod-
101/sys/land/docs/NONLETH.HTM. Non neghiamo di avere una, quasi istintiva, predilezione per le NLW anti-personnel che
ci sembrano intrinsecamente più idonee ad essere passate al vaglio di un’analisi sulla presunta insita non letalità. Ed infatti
largo spazio sarà dato nel Cap. V del presente lavoro, dedicato all’analisi approfondita della tecnologia, accompagnata da
valutazioni di natura medico-sanitaria sugli effetti biologici, di armi cosiddette non letali destinate ad essere utilizzate
direttamente contro individui.
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