20.06.2013 Views

Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

salute e la sopravvivenza della popolazione civile, <strong>non</strong> è altro che una <strong>di</strong>sposizione<br />

speciale in relazione al principio generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> mezzi bellici suscettibili <strong>di</strong><br />

provocare <strong>di</strong>sastri. 560<br />

E necessario ricordare inoltre che Convenzione sulla Proibizione sull’uso<br />

militare o ogni alto uso ostile <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione dell’ambiente, firmata a<br />

Ginevra il 18 maggio 1976 e adottata con risoluzione dell’<strong>Assemblea</strong> generale delle<br />

Nazioni Unite del 10 <strong>di</strong>cembre 1976, 561 (Nota anche come Convenzione EnMod, dai<br />

termini inglesi Enviromental Mo<strong>di</strong>fication) vieta ogni tipo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dell’ambiente<br />

quale metodo <strong>di</strong> guerra. Stabilendo <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> “utilizzare per scopi militari, o per<br />

qualsiasi altro scopo ostile, tecniche <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dell'ambiente naturale aventi effetti<br />

estesi, durevoli o gravi, in quanto mezzi per provocare <strong>di</strong>struzioni, danni o pregiu<strong>di</strong>zi<br />

a qualsiasi altro Stato parte”.<br />

Per gli Stati parti a tale Convenzione <strong>non</strong> è necessario provocare<br />

cumulativamente i tre effetti (si parla infatti <strong>di</strong> danni estesi, durevoli o gravi), ma è<br />

sufficiente che si verifichi uno <strong>di</strong> essi affinché la tecnica <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dell’ambiente<br />

naturale ricada nella proibizione. 562<br />

e) Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> guerra vietati<br />

Altri principi intimamente connessi con quelli specifici relativi ai mezzi e ai<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> combattimenti sono quelli <strong>di</strong> carattere generale che costituiscono<br />

l’architrave dell’intera costruzione giuri<strong>di</strong>ca del DIU, le cui finalità stesse sono da<br />

rinvenirsi nella tutela della popolazione civile (e dei combattenti hors de combat).<br />

Per quanto concerne le modalità <strong>di</strong> impiego delle <strong>armi</strong>, è chiaro che esse<br />

debbano essere utilizzate conformemente a tali principi, avendo cioè riguardo alla<br />

necessaria <strong>di</strong>stinzione da operarsi fra combattenti e civili o combattenti hors de<br />

combat, al <strong>di</strong>vieto d condurre attacchi contro la popolazione civile, ed attacchi che<br />

siano “in<strong>di</strong>scriminati”.<br />

L’art. 41 del I Protocollo ad<strong>di</strong>zionale pone <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> attaccare persone hors de<br />

combat, ovvero che si trovino in potere <strong>di</strong> una parte avversaria, o che manifestino<br />

560 Cfr RONZITTI, Diritto internazionale dei conflitti armati, cit., p.171. Anche tale norma è ritenuta essere riproduttiva <strong>di</strong><br />

una norma esistente a livello consuetu<strong>di</strong>nario; cfr. INTERNATIONAL COMMITTEE OF THE RED CROSS, A Guide, cit.,<br />

p. 17.<br />

561 Ratificata dall’Italia il 29 novembre 1980.<br />

562 Secondo le “intese interpretative” formulati durante la negoziazione della Convenzione del 1976, <strong>non</strong> incorporate nella<br />

Convenzione stessa (ma incluse nel documento trasmesso dalla Conferenza del Comitato per il <strong>di</strong>sarmo all’<strong>Assemblea</strong><br />

Generale delle Nazioni unite nel settembre 1976) il termine “esteso” deve interpretarsi come riferito ad un’area <strong>di</strong> parecchie<br />

centinaia <strong>di</strong> chilometri quadrati; “durevole” come implicante un periodo <strong>di</strong> mesi, circa una stagione e “grave” come<br />

comportante una seria e significativa <strong>di</strong>struzione e pregiu<strong>di</strong>zio alla vita umana ed alle risorse economiche e naturali. cfr.<br />

GREPPI E., VENTURINI G., Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale Umanitario, op. cit., p. 140.<br />

175

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!