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Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

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Conclusioni<br />

<strong>Le</strong> trasformazioni avutesi, negli ultimi decenni, nella percezione e nella stessa<br />

sostanza della “guerra” hanno comportato una mutazione delle modalità del<br />

combattere, dei contesti operativi e della funzione delle Forze Armate. Si è assistito,<br />

parallelamente, ad un progressivo, crescente interesse verso forme nuove <strong>di</strong><br />

armamento. In particolare, negli ultimi vent’anni, contestualmente al prepotente<br />

emergere delle masse quali protagoniste <strong>di</strong> primo piano ed “in <strong>di</strong>retta” delle Peace<br />

Support Operations ed in genere delle Military Operations Other-Than War, tale<br />

interesse si è in<strong>di</strong>rizzato verso sistemi che consentano una riduzione delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />

vite umane e delle <strong>di</strong>struzioni materiali, quali “danni collaterali”, sempre più invisi<br />

all’opinione pubblica internazionale.<br />

La <strong>di</strong>scriminazione dell’impiego della forza militare è un fattore <strong>di</strong> vitale<br />

importanza nella conduzione delle MOOTW ed, in particolare, delle PSO. La<br />

coscienza sociale ed il nuovo modo <strong>di</strong> gestire le informazioni relative alla condotta <strong>di</strong><br />

operazioni <strong>di</strong> polizia sul territorio nazionale e militari in zona <strong>di</strong> operazioni<br />

con<strong>di</strong>zionano sempre più l’impiego stesso delle forze.<br />

La necessità <strong>di</strong> contenere il numero <strong>di</strong> vittime da entrambe le parti, <strong>non</strong>ché <strong>di</strong><br />

ridurre il più possibile i danni collaterali influenzano le scelte strategiche e tattiche.<br />

L’influenza dominante dei fattori politici, comporta la necessità <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong><br />

mezzi e strumenti che consentono <strong>di</strong> graduare l’impiego della forze e giungere all’end<br />

state della missione minimizzando gli effetti collaterali sulla controparte e sulle<br />

proprie truppe.<br />

Nella realtà o<strong>di</strong>erna, peraltro, i fattori <strong>di</strong> successo delle operazioni sono costituiti<br />

prioritariamente dalla flessibilità dello strumento militare e dalla rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

adattamento e <strong>di</strong> risposta alla mutevolezza della minaccia. A tal fine, l’impiego <strong>di</strong><br />

tecnologie <strong>non</strong> <strong>letali</strong> è <strong>di</strong> sicuro ausilio, poiché garantisce una maggior flessibilità e<br />

gradualità nell’uso della forza.<br />

<strong>Le</strong> <strong>armi</strong> <strong>non</strong> <strong>letali</strong> consentono un’efficace intervento in situazioni dove la<br />

commistione fra elementi civili e forze militari, paramilitari o guerriglieri è concreta<br />

realtà e che spesso hanno come contesto operativo gli ambienti urbani.<br />

L’uso delle <strong>armi</strong> inabilitanti, nell’ambito dello spettro dei suoi possibili utilizzi, si<br />

rivela utile nei conflitti a bassa intensità permettendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sarmare, frustrare, ritardare<br />

o impe<strong>di</strong>re la mobilitazione o le azioni ostili dell’avversario, rendendo così <strong>di</strong>sponibile<br />

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