Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

Fonte foto: http://www.hrw.org/. Tutti i diritti riservati
L'obiettivo delle pallottole di gomma e degli altri “blunt impact weapons” è di
infliggere un’adeguata quantità di dolore tale da indurre individui a desistere da
comportamenti ostili o minacciosi o da disperdere una folla. Per essere efficace,
dunque, “deve far male”.
A distanza ravvicinata, tuttavia, l’impatto può causare gravi lesioni. Al disotto di
un certo limite anche se il proiettile è di legno, gomma o rivestito di materiale
spugnoso, esso potrà comportare danni permanenti all'individuo colpito, fino a
diventare fatale. Mentre a distanze troppo elevate, esso perde velocità ed energia,
comporta un’ampia imprecisione di tiro e spesso cade a terra. D'altra parte, diminuire
la velocità di uscita del proiettile significa ridurne la gittata e quindi il raggio entro il
quale essa é efficace, come anche l’energia di impatto trasferita sul target ad una
data distanza.
Nel valutare gli effetti che i kinetic impact weapons possono arrecare sulla
salute umana, è necessario, dunque, non solo riferirsi all’arma in sé e al
munizionamento utilizzato, ma anche alle modalità di utilizzo e alle possibilità di un
utilizzo abusivo, tale da svilire completamente il carattere di non letalità.
E’ infatti soprattutto l’utilizzo che ne vien fatto a segnare il discrimine fra il basso
impatto che caratterizza il corretto utilizzo e l’eventuale letalità in caso di abuso, o
utilizzo scorretto, dei sistemi cinetici non letali.
71