Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

soprattutto in quegli anni, comportarono, numerosi casi di lesioni gravi ed anche di
decesso) ottenuto con il loro impiego in funzione di crowd control da parte delle
polizie di diversi Paesi, in particolare in Irlanda del Nord ed in Israele , dove si
registra uso massiccio di proiettili in gomma 23 .
L’emersione degli electrical-shock weapons determina il sorgere di una nuova
area di sviluppo per la ricerca tecnologica, fortemente sostenuta soprattutto dall’US
Department of Justice (DoJ). Dalle loro origini come dispositivi per il controllo del
bestiame (‘cattle prods’ o ‘stock prods’), i conduct elettrical devices (CEDs)
subiscono un avanzamento tecnologico molto rapido soprattutto negli anni ‘70,
quando cominciano a venire proposti come potenziali “armi non letali”. Alla metà
degli anni ‘80, il Taser era stato adottato da diversi Dipartimenti di Polizia negli Stati
Uniti, anche se non veniva ancora ampiamente utilizzato.
L’interesse, manifestato soprattutto da parte dell’U.S. DoJ, verso le “non-lethal
weapons” (NLW) negli anni 60’ e ‘70, si indirizza anche verso numerose altre
possibili applicazioni di tecnologie di diversa natura. In effetti, le gran parte dei
sistemi oggi considerati appartenenti alla classe delle “armi non letali”, operativi o
ancora in sviluppo, (nelle categorie dei sistemi ottici, optoelettrici, acustici e ad
energia diretta), hanno visto definire il loro concetto negli anni 70, o costituiscono
evoluzioni di sistemi già esistenti, in studio o in sperimentazione, all’epoca.
Il nuovo corso della dottrina giuridica statunitense della metà degli anni 80,
mirante a restringere l’uso della forza letale nelle operazioni di polizia, ha dato nuovo
ed ulteriore impulso allo sviluppo del “non-lethal” 24 , tanto che nel 1986 si giunge
all’istituzione di un apposito Less-Lethal Technology Program (LTLProgram), gestito
dal National Institute of Justice (NIJ) , l’ente di ricerca, sviluppo e valutazione delle
nuove tecnologie dell’U.S. DoJ.
Ancora in questo periodo, il Pentagono non manifesta un particolare interesse
alla formulazione di un concetto di “non-lethal weaponry”, limitando la sua
partecipazione all’opzione non letale, solo con riferimento ai composti chimici, quali
potenzali strumenti integrativi alla forza letale, ma senza alcuna velleità di limitazione
delle perdite di vite umane. E tuttavia, a dispetto dell’assenza di organici programmi
23 Dove tuttavia l’efficacia del mezzo non si è accompagnato, anche in tempi recenti, ad una bassa letalità o alla
minimizzazione del numero di feriti che abbiano poi riportato danni permanenti. Si veda nel Cap. III, i differenti tipi di
“pallottola in gomma” utilizzati.
24 Cfr. DAVISON N., The Early History of “Non-Lethal” Weapons, cit., p. 14.
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