Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

Il problema principale, relativo alla natura intrinseca e dunque alla tecnologia di
ogni arma non letale, e’ che questa e’ innanzitutto un’arma ed, in quanto tale, deve
dirigere verso il target una certa energia (di diverso tipo, come vedremo) e deve
essere in grado di garantire il conseguimento dell’effetto desiderato (non letale) e per
il quale e’ stata progettata, applicando, appunto, una certa intensità energetica. Tale
intensità, tuttavia, deve rimanere sotto una certa soglia, dove non si producano effetti
letali o lesioni irreversibili e permanenti.
L’arma non letale deve essere cioè un arma, e come tale in grado di essere
efficace nel suo scopo (inabilitante), ma avere tuttavia effetti reversibili sulla salute
umana, ovvero “non letali”.
La non letalità si pone dunque quale obiettivo tendenziale di armi che devono
anche mantenere requisiti di effettività.
Probability of Effect (%)
100
50
0
D e s i r e d
E f f e c t
M ost w ill
be affected
Desired
Operating
Envelope
for NLW
D ose
U n in t e n d e d
C o n s e q u e n c e
V ery few
w ill experience
unintended effects
Fonte: Joint Non-Lethal Weapons Program, Technology and Programs Panel , su www.dtic.mil/ndia/2003Joint/tech.ppt
Una certa arma può dirsi “non letale” se rimane nell’ambito del range (a volte
largo, a volte molto stretto) che esiste (quando esiste) fra non letalità degli effetti ed
effettività derivante dall’intensità di utilizzo.
La possibilità di ridurre danni permanenti a persone o cose è cioè da mettere a
sistema con la possibilità pratica di creare armi atte a garantire l’incolumità e che
siano nel contempo efficaci.
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