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Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

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Fra i Fentanyl derivati, generalmente usati per narcotizzare grossi animali, i più<br />

noti sono: il Sufentanyl e il Carfentanyl. 243<br />

Il Sufentanyl 244 , <strong>di</strong>eci volte più potente ed in grado <strong>di</strong> agire più rapidamente del<br />

fentanyl, è dotato <strong>di</strong> una liposolubilità molto maggiore del fentanyl e della morfina. E’<br />

<strong>di</strong>sponibile anche sotto forma <strong>di</strong> spray nasale e <strong>di</strong> cerotto transdermico. In dosi<br />

adeguate induce profonda analgesia e narcosi, senza alterare la frequenza<br />

car<strong>di</strong>aca. 245 Causa una significativa <strong>di</strong>minuzione della respirazione e può causare<br />

arresto respiratorio se somministrato troppo rapidamente o in dosaggio troppo<br />

elevato. Altri effetti collaterali degli oppioi<strong>di</strong> quali irregolarità del ritmo car<strong>di</strong>aco, sbalzi<br />

<strong>di</strong> pressione sanguigna e nausea/vomito possono presentarsi in pazienti trattati con<br />

tale farmaco e devono essere curate <strong>di</strong> conseguenza.<br />

Tutti i <strong>di</strong>ritti dei legittimi proprietari sono riservati.<br />

Il Carfentanyl 246 è fino a 80 e 100 volte più potente del fentanyl. Ciò significa<br />

che anche una sola goccia vicino ad un essere umano è in grado <strong>di</strong> indurre un effetto<br />

narcotico. E’ molto ben tollerato dall’organismo umano, finché le vie aeree siano<br />

mantenute aperte e vengano immesse adeguate quantità <strong>di</strong> ossigeno. 247<br />

In conclusione, è necessario porre in evidenza che, per tutti i gli agenti<br />

incapacitanti si pongono elevati rischi <strong>di</strong> <strong>letali</strong>tà, o <strong>di</strong> gravi invali<strong>di</strong>tà permanenti ad<br />

elevato dosaggio (a causa della forte depressione respiratoria che normalmente<br />

243<br />

Si veda la scheda, riportata in Appen<strong>di</strong>ce. E sempre in Appen<strong>di</strong>ce, la Scheda contenente esiti della consulenza me<strong>di</strong>ca su<br />

vari composti chimici, stilata ad opera del Dott. Ivo Iavicoli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore <strong>di</strong> Roma.<br />

244<br />

Nome IUPAC: N-[4-(methoxymethyl)-1-(2-thiophen-2-ylethyl) -4-piperidyl]-N-phenyl-propanamide<br />

245<br />

Cfr. NATO-RTO-TR-HFM-073, annex M-9.<br />

246<br />

Nome IUPAC: 4-((1-oxopropyl)-phenylamino)- 1-(2-phenylethyl)- 4-piperi<strong>di</strong>necarboxylic acid methyl ester.<br />

247<br />

Cfr. NATO-RTO-TR-HFM-073, annex M-9: “(…) narcotic activity will start at once with only a drop of the substance<br />

near a human(…)”.<br />

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