Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica
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preliminare, prima <strong>di</strong> passare alla rassegna delle tecnologie esistenti e in sviluppo,<br />
riconducibili al concetto <strong>di</strong> “<strong>armi</strong> <strong>non</strong> <strong>letali</strong>”, procedere alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una<br />
“tassonomia” <strong>di</strong> lavoro, ovvero <strong>di</strong> una classificazione delle <strong>armi</strong> <strong>non</strong> <strong>letali</strong> idonea a<br />
costituire una sorta <strong>di</strong> base concettuale <strong>di</strong> riferimento che agevoli la fruizione della<br />
panoramica <strong>di</strong> tecnologie che presenteremo nel successivo cap. Terzo.<br />
Poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una tale tassonomia è importante, tuttavia, <strong>non</strong> solo per<br />
facilitare la comprensione del lettore, il che, ancorché utile, <strong>di</strong>nanzi al’estrema varietà<br />
tecnologica e funzionale <strong>di</strong> tali <strong>armi</strong>, <strong>non</strong> costituisce motivazione sufficiente alle<br />
pagine che seguiranno.<br />
La ragione fondamentale risiede nella imprescin<strong>di</strong>bile necessità <strong>di</strong> fare<br />
chiarezza e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre una base <strong>di</strong> lavoro utile, ai nostri fini, per agevolare<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione della normativa giuri<strong>di</strong>ca applicabile alle varie “<strong>armi</strong> inabilitanti-<strong>non</strong><br />
<strong>letali</strong>”. A parte le <strong>di</strong>fficoltà derivanti dall’estrema “flui<strong>di</strong>tà” del concetto <strong>di</strong> “<strong>non</strong> <strong>letali</strong>tà”,<br />
o <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> “bassa <strong>letali</strong>tà” o “basso impatto” che induce, peraltro, a ricondurre, <strong>di</strong><br />
volta in volta, sistemi <strong>di</strong>versi sotto l’ombrello “salvifico” e paradossale dell’arma che<br />
<strong>non</strong> uccide, ciò che rende necessario pre<strong>di</strong>sporre tipizzazioni o tassonomie, è<br />
soprattutto la prospettiva <strong>di</strong> analisi dalla quale ci si pone. Prova ne sia il fatto che<br />
<strong>di</strong>verse tassonomie sono state adottate e vengono utilizzate in <strong>di</strong>fferenti ambiti <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o del settore che stiamo indagando. Il nostro lavoro tende, in ultima analisi, a<br />
voler dare delle risposte <strong>di</strong> natura giuri<strong>di</strong>ca. Ricor<strong>di</strong>amo infatti, che lo scopo ultimo<br />
che inten<strong>di</strong>amo raggiungere e’ la sottoposizione delle tecnologie cd. <strong>non</strong> <strong>letali</strong> (o<br />
meglio, <strong>di</strong> taluni particolari sistemi d’arma <strong>non</strong> <strong>letali</strong>) al vaglio dei principi giuri<strong>di</strong>ci e<br />
delle norme del DIU. Data la carenza, sul piano internazionale, <strong>di</strong> una legislazione<br />
ad hoc, che riflette l’impossibilità <strong>di</strong> ricondurre ad un concetto unitario tutti i sistemi<br />
d’arma e gli altri strumenti che generalmente vengono definiti “<strong>non</strong> <strong>letali</strong>”, 131 è<br />
necessario fare riferimento alle norme esistenti nel <strong>di</strong>ritto internazionale,<br />
consuetu<strong>di</strong>nario e convenzionale, che si applicano generalmente alle <strong>armi</strong> ed agli<br />
altri “mezzi”, (così come anche ai “meto<strong>di</strong>”), <strong>di</strong> combattimento e alle norme<br />
applicabili, quando vi siano, a seconda delle varie “categorie” o del “tipo” dei mezzi in<br />
questione. La necessità <strong>di</strong> procedere ad una categorizzazione è, dunque,<br />
propedeutica all’approfon<strong>di</strong>mento degli aspetti giuri<strong>di</strong>ci, connessi alla valutazione <strong>di</strong><br />
131 Infatti, per quanto concerne le regole <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale umanitario <strong>non</strong> è possibile esaminare le <strong>armi</strong> <strong>non</strong> <strong>letali</strong> in<br />
quanto classe autonoma, poiché la <strong>non</strong> <strong>letali</strong>tà <strong>non</strong> è allo stato attuale, considerata sufficiente <strong>di</strong> per se a fare <strong>di</strong> tali <strong>armi</strong> una<br />
categoria autonoma cui applicare una specifica normativa. Senza dubbio, re<strong>di</strong>gere un’elencazione, valida uniformemente per i<br />
soggetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale, potrebbe essere utile, ma è opportuno osservare che l’inserire in una catalogazione una data<br />
arma, classificandola come <strong>non</strong> letale, <strong>non</strong> risolverebbe in modo definitivo il problema del suo inquadramento giuri<strong>di</strong>co.<br />
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