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Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

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mantenere l’or<strong>di</strong>ne in territorio occupato o se tale uso sia da considerare come<br />

metodo <strong>di</strong> guerra, proibito dalla Convenzione. 591<br />

I gas lacrimogeni e gli irritanti al peperoncino sono impiegati spesso, oltre che in<br />

operazioni antisommossa <strong>di</strong> tutela dell’or<strong>di</strong>ne pubblico interno, anche in <strong>di</strong>versi<br />

scenari <strong>di</strong> MOOTW (Military Operations Other Than War) 592 . Ciò avviene, in genere,<br />

sulla base <strong>di</strong> specifiche riserve apposte in sede <strong>di</strong> ratifica della Convenzione. Tali<br />

comportamenti trovano fondamento sulla considerazione che le attività <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

pubblico nelle Peace Support Operations nient’altro sarebbero che una delle<br />

esemplificazioni delle attività <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico, e nell’ interpretazione estensiva del<br />

<strong>di</strong>sposto convenzionale, che riferisce l’espressione “metodo <strong>di</strong> guerra”<br />

esclusivamente a stati <strong>di</strong> conflitto e <strong>non</strong> alla gestione <strong>di</strong> crisi. 593 Ed in effetti, nel<br />

corso delle operazioni <strong>di</strong> pace i militari sono spesso chiamati a svolgere azioni <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne pubblico, in sostituzione delle forze <strong>di</strong> polizia, avendo lo specifico <strong>di</strong>ritto-<br />

dovere <strong>di</strong> garantire l’or<strong>di</strong>ne e la sicurezza pubblici in caso <strong>di</strong> occupazione militare<br />

(estesa anche ai casi <strong>di</strong> peace-keeping previsti dall’Art. VI della Carta delle Nazioni<br />

Unite) previsto dalla Convenzione dell’Aia del 1907 (Art. 43), dalla IV Convenzione <strong>di</strong><br />

Ginevra del 1949 (Artt. 64-78), e da varie pronunce della Corte europea dei <strong>di</strong>ritti<br />

umani.<br />

Dunque, in relazione alle <strong>di</strong>fferenti interpretazioni dei concetti <strong>di</strong> “or<strong>di</strong>ne<br />

pubblico”, <strong>di</strong> “metodo <strong>di</strong> guerra” e alle specifiche riserve interpretative agli articoli<br />

della CWC, deriva una notevole <strong>di</strong>somogeneità nell’applicazione delle regole<br />

(decisamente ambigue) della CWC, in relazione ai gas lacrimogeni e agli irritanti<br />

OC. 594<br />

591<br />

Il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzare agenti antisommossa come metodo <strong>di</strong> guerra, corrisponde ad una norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

internazionale consuetu<strong>di</strong>nario. Cfr. INTERNATIONAL COMMITTEE OF THE RED CROSS, A Guide to the <strong>Le</strong>gal<br />

review of New Weapons, Means and Methods of Warfare., cit., pp. 14-15. Tuttavia, alla luce delle considerazioni che<br />

seguono, possiamo ritenere che, per quanto concerne le Operazioni a supporto della pace, tale affermazione, (che <strong>non</strong> fa<br />

alcuna <strong>di</strong>stinzione fra operazioni <strong>di</strong> guerra classica ed operazioni <strong>di</strong> Peace support) più che la rilevazione <strong>di</strong> una norma<br />

esistente, rappresenti l’auspicio, da parte del Comitato, <strong>di</strong> una prossima cristallizzazione <strong>di</strong> una norma con tale portata, sul<br />

piano del <strong>di</strong>ritto consuetu<strong>di</strong>nario, ed un tentativo <strong>di</strong> spingere lo sviluppo progressive del <strong>di</strong>ritto in tal senso., o <strong>di</strong> produrre un<br />

“intervento volontario” nella produzione o evoluzione <strong>di</strong> una norma consuetu<strong>di</strong>naria, che tuttavia andrebbe contro la prassi<br />

degli Stati. (sulle modalità <strong>di</strong> formazione delle regole <strong>di</strong> natura consuetu<strong>di</strong>naria del <strong>di</strong>ritto internazionale, si veda,<br />

GIULIANO M., SCOVAZZI T., TREVES T., Diritto Internazionale, Parte Generale, Giuffrè E<strong>di</strong>tore, Milano, 1991, pp.<br />

199-208.<br />

592<br />

In particolare, gli Stati Uniti, sulla base delle riserve poste in sede <strong>di</strong> ratifica della CWC, su cui si veda Cap. V.<br />

593<br />

Si veda, sui lacrimogeni e gli irritanti, le considerazioni espresse nel Cap. V.<br />

594<br />

Un’altra prova in<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>somogeneità può essere trovato nell’applicazione dell’Art III.1(e) della CWC, che<br />

prevede per i Paesi firmatari l’obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare il possesso degli agenti chimici <strong>di</strong> tale natura. Su 158 firmatari solo 103<br />

hanno <strong>di</strong>chiarato il possesso <strong>di</strong> lacrimogeni (cosa che appare strana, perché presumibilmente le polizie <strong>di</strong> tutti i Paesi<br />

ricorrono ai lacrimogeni <strong>di</strong> un tipo o dell’altro per or<strong>di</strong>ne pubblico). Solo 16 Stati inoltre <strong>di</strong>chiarano il possesso <strong>di</strong> spray al<br />

peperoncino (Oloresine <strong>di</strong> Capsicum), forse considerandolo una realtà <strong>di</strong>versa dagli agenti chimici anti-sommossa<br />

propriamente detti. Alcuni invece <strong>di</strong>chiarano il possesso <strong>di</strong> Adamsite (DM) o <strong>di</strong> Cloropicrina, entrambe agenti fortemente<br />

tossici e spesso <strong>letali</strong>, che furono largamente impiegati nella prima Guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

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