Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

intended, has less potential for causing death or serious injury than conventional
police lethal weapons.” 98
Da notare come, qui, non si parli esclusivamente di weapons, ma si faccia
riferimento, in maniera più generica, ad apprehension o restraint devices. Soprattutto,
nella definizione del DoJ, ci si riferisce alla diversità, in termini di potenzialità (o
probabilità) di causare la morte o lesioni gravi alla persona, rispetto alle armi letali
convenzionalmente utilizzate dalle forze di polizia, considerando come less lethal
quei sistemi che minimizzano il rischio di decessi o lesioni, rispetto a quanto sia
possibile con le armi tradizionali. Non vi è alcun riferimento all’inabilitazione di
materiali, come è abbastanza comprensibile trattandosi di strumenti utilizzabili in
funzioni di law enforcement, né tantomeno alla possibilità di apportare danni
all’ambiente.
Nel 1999 la NATO, a sua volta, nella Policy on Non-Lethal Weapons, ha
enunciato la sua definizione di “armi non letali”, descritte come:
”Weapons which are explicitly designed and developed to incapacitate or repel
personnel, with a low probability of fatality or permanent injury, or to disable
equipment, with minimal undesired damage or impact on the environment.” 99
Anche qui, come nella definizione del DOD, l’attenzione è posta sull’intenzione
espressa in fase di progettazione e di sviluppo, di non uccidere né di ferire
gravemente perone colpite o di causare danni collaterali a materiali o all’ambiente.
Il riferimento alle modalità di utilizzo è espresso nella Section III, 12:
“The research and development, procurement and employment of Non-Lethal
Weapons shall always remain consistent with applicable treaties, conventions and
international law, particularly the Law of Armed Conflict as well as national law and
approved Rules of Engagement.” 100
Tale formula è comprensiva del riferimento non solo all’utilizzo, ma anche a
tutte le altre fasi che pertengono alla ricerca, allo sviluppo e all’acquisizione delle
“armi non letali”. La NATO esprime dunque, apertamente, la necessità che sia
assicurato, sempre, il rispetto della normativa internazionale. Inoltre, grazie al
98
Cfr. CRONIN J. M., EDERHEIMER J. A., Conducted Energy Devices: Development of Standards for Consistency and
Guidance, The Creation of National CED Policy and Training Guidelines, U.S. Department of Justice, Office of Community
Oriented Policing Services, Washington, DC, Nov. 2006; PERF CED Glossary of Terms, p. 19 (reperibile alla pagina
web:http://www.ojp.usdoj.gov/BJA/pdf/CED_Standards.pdf ).
99
Cfr. NATO, NATO Policy on non-lethal weapons, October 13, 1999, Press Statement, reperibile alla pagina web:
http://www.nato.int/docu/pr/1999/p991013e.htm , Section II.3.
100
Cfr. NATO, NATO Policy on non-lethal weapons, cit., Section III. 12.
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