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Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

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<strong>Le</strong> “Armi Non <strong>Le</strong>tali” consentono <strong>di</strong> agire in situazioni nelle quali l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>armi</strong><br />

tra<strong>di</strong>zionali <strong>non</strong> sia l’opzione migliore, scoraggiando, ritardando o prevenendo azioni<br />

ostili, inabilitando temporaneamente personale ed equipaggiamenti, bloccando o<br />

<strong>di</strong>sarmando veicoli e controllando le folle, con un’applicazione della forza pienamente<br />

in linea con gli scopi della missione e nel rispetto delle ROE. Esse offrono una valida<br />

soluzione, alternativa all’uso della forza letale, attribuendo alle forze militari<br />

l’opportunità <strong>di</strong> agire con gradualità, proporzionalità e selettività, ma con la minor<br />

invasività possibile e il massimo riguardo per la salvaguar<strong>di</strong>a della vita umana, delle<br />

cose e dell’ambiente. L’impiego delle Armi risulta, pertanto, opportuno nella maggior<br />

parte degli scenari prefigurati.<br />

Oltre all’aumento della “coerenza intrinseca” fra obiettivi e mezzi impiegati nelle<br />

“missioni <strong>di</strong> pace” e alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> strumenti operativi che attribuiscano<br />

flessibilità dello strumento e consentano <strong>di</strong> “dosare” la forza, la crescente attenzione,<br />

da parte <strong>di</strong> organismi militari e <strong>di</strong> polizia, verso le <strong>armi</strong> <strong>non</strong> <strong>letali</strong> e il loro concreto<br />

impiego, sempre più frequente, si spiega anche con altre esigenze cui le NLW<br />

consentono <strong>di</strong> rispondere.<br />

La necessità <strong>di</strong> contenere, in un confronto armato, i danni <strong>di</strong>retti e quelli<br />

collaterali, è riportabile, infatti, <strong>non</strong> solo a ragioni puramente umanitarie, ma anche a<br />

ben precise finalità tattico-strategiche, volte a contenere i danni derivanti dall’uso <strong>di</strong><br />

una forza eccessiva.<br />

Soprattutto, uno dei fattori fondamentali che ha fortemente spinto lo sviluppo<br />

delle NLW, negli ultimi <strong>di</strong>eci anni, è rappresentato dall’esigenza <strong>di</strong> garantire<br />

”accettabilità politica” delle operazioni, minimizzando “l’effetto CNN”.<br />

La globalizzazione dell’informazione tipica del giorno d’oggi, in cui ogni evento<br />

viene portato in tempo reale nelle case dei citta<strong>di</strong>ni dalla televisione (da cui la<br />

locuzione “effetto CNN”), fa della gestione del consenso una <strong>di</strong>mensione<br />

fondamentale <strong>di</strong> ogni operazione militare. L’estrema rilevanza che assume il ruolo<br />

dell’opinione pubblica internazionale, sempre più sensibile al rispetto dei principi <strong>di</strong><br />

proporzionalità dell’uso della forza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione fra civili e combattenti, ma<br />

anche sempre meno <strong>di</strong>sponibile a tollerare per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> vite umane, sia fra gli uomini dei<br />

propri contingenti, sia fra i civili delle popolazioni locali coinvolte e fra gli stessi<br />

combattenti avversari, rende la gestione delle CRO particolarmente delicata.<br />

La sempre più scarsa volontà delle opinioni pubbliche a supportare la<br />

proiezione <strong>di</strong> forze <strong>letali</strong>, che rende molto <strong>di</strong>fficile ottenere il consenso interno ed<br />

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