Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

piuttosto come difesa dinamica, che prevede una capacità di proiezione esterna delle
forze dei singoli Paesi e delle Organizzazioni Internazionali, ed assume carattere
multidimensionale con nuovi connotati: non solo quello militare, ma anche politico,
economico, sociale, demografico.
Le profonde evoluzioni intervenute nello scenario politico-strategico
internazionale e la conseguente evoluzione del concetto di sicurezza, hanno
comportato una mutazione delle modalità del combattere, dei contesti operativi e
della funzione stessa delle Forze Armate ed hanno richiesto un radicale
adeguamento dell’organizzazione militare, attraverso profondi cambiamenti nelle
capacità, nelle strutture e nelle dottrine d’impiego, per far fronte a situazioni di rischio
estremamente diverse per natura, entità e direzione ed in grado di manifestarsi
anche su aree geograficamente remote.
Il ricorso allo strumento militare per neutralizzare le molteplici e multiformi
minacce che caratterizzano tale scenario, si traduce nello svolgimento di operazioni
di varia natura ed intensità, tese a fronteggiare situazioni belliche emergenti o crisi e
conflitti non caratterizzati dai parametri operativi “tradizionali”. Dalle operazioni di
guerra classica, tra forze con capacità pressoché equivalenti (conflitto simmetrico)
oppure con capacità non equivalenti (asimmetrico), sempre meno ipotizzabili, si è
passati ad impieghi dinamici di intervento, molto differenziati nel contenuto, che si
estendono e comprendendo una nutrita gamma di operazioni militari, in contesti
caratterizzati da spiccata multidimensionalità, multifunzionalità e continua evoluzione
delle circostanze che richiede grande flessibilità degli strumenti e un costante
adattamento della strategia a nuove esigenze operative.
Per le Forze armate è oggi divenuta preponderante la tipologia di impiego in
operazioni cd. Other Than War, di risposta alle crisi (Crisis Response Operations -
CRO), comprendenti sia operazioni di sostegno alla pace (Peace Support Operations
– PSO), generalmente svolte su mandato di un’organizzazione internazionale, di
norma sotto l’egida dell’ONU, che coinvolgono non solo forze militari ma anche
autorità diplomatiche e agenzie internazionali governative e non governative, sia altri
tipi di operazioni “Non Article 5”, svolte in ambito nazionale o anche internazionale. 4
4 Le Crisis Response Operations coprono l’intero spettro delle operazioni militari NATO relative ad attività non
incluse nell’art. 5 del Trattato dell’Alleanza Atlantica (difesa collettiva). L’Esercito Italiano suddivide le CROs in
Peace Support Operations (peacekeeping, peace enforcement, peacemaking e peacebuilding operations, conflict
prevention, humanitarian operations) ed in altri tipi di operazioni “non article 5” (controllo degli armamenti,
imposizione di sanzioni, operazioni di ricerca e soccorso, evacuazione di non combattenti, concorso alle autorità
civili).
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