Le armi cosiddette non letali - Assemblea dell'Officina di Fisica

Facendo propria tale esigenza, la NATO specifica le caratteristiche minime di
funzionamento (e di utilità) delle stesse NLW, disponendo che:
“11. Non-Lethal Weapons shall conform to the definition contained in Section II
above and have, as a minimum, the following characteristics:
1. they must achieve an appropriate balance between the competing goals of
having a low probability of fatality or permanent injury, with minimal undesired
damage, and a high probability of having the desired effects;
2. they must not be easily defeated or degraded by hostile countermeasures
once known or, if they could be so defeated, the benefits of a single
opportunity to use such a weapon in a given context would, nevertheless, be
so great as to outweigh that disadvantage or any risk of consequent
escalation. “ 117
La NATO dunque richiede che vi sia equilibrio tra prestazioni richieste e
caratteristiche di non letalità, -meglio esprimibile, dunque, come “ridotta letalità”,-
associata all’efficacia del sistema, potendosi in conseguenza affermare che i danni
accidentalmente causabili con l’impiego di armi non letali, si configurino per la NATO,
come i danni minori che la tecnologia permette di recare ad uomini e materiali nel
renderli efficacemente incapaci di svolgere la loro funzione.
Oltre a presentare la capacità non letale, espressa in sede progettuale, le NLW
devono essere anche “utilizzate” in modo “non letale”, ovvero, se si preferisce,
devono essere “correttamente” utilizzate, secondo le loro caratteristiche tecniche di
“armi non letali”. Al dato tecnico che rende le “armi non letali” capaci di avere effetti
“non letali”, sono, cioè, da aggiungersi tutte le numerose ed estremamente variabili e
variegate possibilità offerte dalle condizioni di impiego, relative alle modalità di
utilizzo, alla distanza dal target, alla tipologia del target stesso e all’ambiente
operativo 118 , alle condizioni atmosferiche, al clima, alla conformazione del territorio,
alle condizioni igienico-sanitarie esistenti, alla disponibilità e alla vicinanza di strutture
mediche e alla loro capacità di far fronte adeguatamente alle eventuali lesioni
procurate e via dicendo. Inoltre le modalità di utilizzo devo rispondere, anch’esse,
117 Cfr. NATO Press Statement, NATO Policy on non-lethal weapons, cit., Section III. 11. Sui rischi di escalation
conseguente all’uso di armi non letali, si veda il capitolo conclusivo del presente lavoro.
118 Un proiettile in gomma, un prodotto chimico irritante, o un altro meccanismo in grado di rendere inabile
temporaneamente una persona (per esempio, un giovane soldato in piena salute all'aperto) potrebbe infliggere ferite mortali
su qualcun'altro (per esempio, un bambino in uno spazio limitato o una persona anziana, in cagionevoli condizioni di salute ).
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