Enrico Feoli, Paola Ganis - Università degli Studi di Trieste
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simmetrica e’ <strong>di</strong> somiglianza, il primo autovettore rappresenta l’asse <strong>di</strong> minor <strong>di</strong>spersione, cioe’ <strong>di</strong><br />
maggior somiglianza, il secondo rappresenta la somiglianza non espressa dal primo e cosi’ via.<br />
Anche gli elementi <strong>degli</strong> autovettori hanno significato <strong>di</strong>verso a seconda che la matrice da cui<br />
sono stati estratti sia <strong>di</strong> correlazione o <strong>di</strong> somiglianza. Nel primo caso essi sono ancora coefficienti<br />
<strong>di</strong> correlazione che in<strong>di</strong>cano quanto ciascuna variabile e’ correlata con l’autovettore stesso e quin<strong>di</strong><br />
rivelano l’importanza della variabile nella definizione dell’autovettore. Nel secondo caso denotano<br />
quanto una variabile o un oggetto siano simili alle altre variabili o agli altri oggetti.<br />
8.1.1 Esempio <strong>di</strong> calcolo<br />
Supponiamo <strong>di</strong> aver rilevato cinque stati vegetazionali (n=5) sulla base <strong>di</strong> due specie (m=2)<br />
e <strong>di</strong> aver riportato i relativi valori <strong>di</strong> abbondanza nella Tab. 8.1 che costituisce la matrice dei dati<br />
X. 13 Tab. 8.1 Matrice dei dati relativi all’abbondanza <strong>di</strong> due<br />
specie vegetali osservate in 5 stazioni <strong>di</strong> rilevamento.<br />
specie<br />
rilievi<br />
1 2 3 4 5 me<strong>di</strong>e<br />
1 1 2 5 0 5 2.6<br />
2 3 4 5 2 3 3.4<br />
Costruiamo ora la matrice simmetrica S(mxm) calcolando la covarianza tra le specie secondo<br />
l’eq. (7.10). In dettaglio il valore s 1,2 e' dato da:<br />
s<br />
(1 − 2.6)(3 − 3.4) + ... + (5 − 2.6)(3 − 3.4)<br />
=<br />
4<br />
1 ,2<br />
=<br />
1.7<br />
e, calcolando gli altri valori in maniera analoga, otteniamo la seguente matrice simmetrica:<br />
S<br />
2 x2<br />
=<br />
5.3<br />
1.7<br />
1.7<br />
1.3<br />
Calcoliamo ora gli autovalori e gli autovettori <strong>di</strong> questa matrice. Estraiamo prima gli<br />
autovalori applicando l’equazione (8.5), cioe’ ponendo uguale a 0 il determinante della matrice<br />
( S − λI 2<br />
):<br />
⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯<br />
13 Limitiamo al minimo le <strong>di</strong>mensioni della matrice <strong>di</strong> esempio per evitare un eccesso <strong>di</strong> pagine <strong>di</strong><br />
calcolo. Ricor<strong>di</strong>amo tuttavia che l'applicazione ideale <strong>di</strong> questi meto<strong>di</strong> e' a tabelle <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />
proprio allo scopo <strong>di</strong> ridurle.<br />
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